L'accusa: «Delitto Noventa, le telefonate inchiodano i fratelli Sorgato e la Cacco»

Poche ore prima di uccidere Isabella Noventa, i fratelli Sorgato hanno organizzato una riunione per delineare gli ultimi dettagli del loro piano diabolico. All'incontro ha partecipato, via telefono, anche la tabaccaia veneziana Manuela Cacco. Per il pubblico ministero Giorgio Falcone è un'altra prova schiacciante della premeditazione. Poi Freddy Sorgato, quella sera del 15 gennaio dell'anno scorso, è uscito dall'abitazione della sorella Debora a Camin e si è diretto ad Albignasego a prendere Isabella, per poi cenare assieme alla pizzeria Est Est Est nella frazione di Lion. Finita la pizza, Isabella è salita nell'auto del ballerino e da quel momento nessuno l'ha più vista: è sparita per sempre. L'incontro tra i due fratelli a casa di Debora è durato una mezz'ora, mentre la telefonata intercorsa con Manuela Cacco almeno tre minuti. Ma per il magistrato è di fondamentale importanza, per dimostrare la premeditazione, anche quanto è accaduto il giorno prima del delitto. Verso l'ora di cena del 14 gennaio dell'anno scorso, Freddy ha chiamato al telefono cellulare Isabella e i due hanno parlato per 48 minuti. Poi, conclusa la telefonata, appena 23 secondi più tardi il ballerino ha chiamato sua sorella Debora, con la quale si è intrattenuto per circa una decina di minuti. Infine, la donna delle pulizie ha chiamato, ancora al telefono cellulare, Manuela Cacco. Tra telefonata e messaggini sms le due sono rimaste in contatto per una buona mezz'ora. Il primo messaggino è di Manuela a Debora «Scusa ero a casa non potevo parlare. Abbiamo parlato fino ad ora, è sulle spine». Cacco si riferiva a uno stato di impazienza da parte del ballerino. Debora a Cacco «Ti ha detto della pizzeria?». Infine c'è l'ultimo e determinante sms della tabaccaia a Debora. «A quest'ora sarebbe tutto sistemato». E anche in questo caso per gli inquirenti non ci sono dubbi. Manuela Cacco si riferiva alla eliminazione di Isabella.