Kadima, il ricordo del viaggio della speranza Il grazie degli Ebrei a chi aiutò la nave a salpare

Lunedì 27 Marzo 2017
Kadima, il ricordo del viaggio della speranza Il grazie degli Ebrei a chi aiutò la nave a salpare
«La nostra presenza qui, oggi, a Pellestrina è anzitutto un ringraziamento agli isolani che settanta anni fa aiutarono quel viaggio della speranza sulla nave Kadima. Riconoscere il bene che abbiamo ricevuto è un principio fondamentale dell'ebraismo».
Con queste parole il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia, Scialom Bahbout, ha spiegato il senso di una commemorazione così partecipata, ieri mattina, a Pellestrina. Cento persone si sono riunite in piazzale Zendrini, arrivando anche dall'estero pur di non mancare (Belgio e Francia i Paesi più rappresentati). A 70 anni dal viaggio di Kadima (Avanti), la nave della speranza e della volontà, l'organizzazione Keren Hayesod Italia in collaborazione con la Comunità ebraica di Venezia, ha organizzato tre giorni di celebrazioni in laguna. Venerdì l'inaugurazione di una mostra al Museo ebraico, su queste tre navi della speranza, poi sabato sera la cena di gala all'hotel Monaco, con ricordi e testimonianze che si sono alternate durante la cena, infine ieri altri interventi in piazza. A quest'ultimo appuntamento si sono aggiunti una quarantina di residenti. Tra le autorità che sono intervenuti la vicesindaco di Venezia, Luciana Colle, con la presidente del consiglio comunale Ermelida Damiano, l'ambasciatore di Israele Ofer Sachs. Kadima salpò da Pellestrina il 5 novembre 1947 con 794 persone a bordo: ebrei che dopo le persecuzioni razziali, le deportazioni e i campi di sterminio non avevano più una casa o una patria. Il viaggio di Kadima durò solo pochi giorni, perché il 15 novembre fu scoperta da un aereo della Royal Air Force. Una nave britannica la costrinse a fare rotta verso Haifa, da dove i suoi passeggeri furono trasferiti nei campi di concentramento.
«Una storia che merita di essere conosciuta ha sottolineato la vicesindaco Colle questo non è semplicemente ricordare il passato, ma è una testimonianza da trasmettere alle generazioni future, perché quel viaggio fu la testimonianza della speranza ma anche della volontà di raggiungere un obiettivo».
Nella tre giorni è stato commovente anche il momento dell'appello in cui, citandole nome per nome, sono state ringraziate tutte quelle persone di Pellestrina, che aiutarono quella nave a salpare. Tra i residenti ha preso la parola ieri Sergio De Poli, che si è soffermato su alcuni ricordi di settant'anni fa, toccante la testimonianza offerta da Leda Taragan che, bambina all'età di 8 anni, si imbarcò in quella nave, oggi è l'unica sopravvissuta, e, in un commovente discorso ha ricordato tutto il percorso fatto, all'epoca, insieme ai suoi genitori.
L.M.
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