Troppo degrado ai Tolentini, protesta artistica degli studenti Iuav. La scalinata della chiesa dei Tolentini viene trattata con totale mancanza di rispetto da turisti e veneziani, come un luogo di picnic e intrattenimento vario. Non è raro trovare sui gradini vetri rotti, cartacce, vino rovesciato. Stanchi di vedere uno dei più belli monumenti della città ridotto a discarica il Senato degli studenti Iuav ha pensato di porre una installazione temporanea sulla scalinata della chiesa, dal 3 all'11 settembre, con lo scopo di far riflettere sulla sacralità del luogo.
«La scalinata della chiesa dei Tolentini - spiega a nome degli studenti Samuele Xompiero - è spesso usata come luogo di sosta e riposo. Coloro che vi si siedono sicuramente ne riconoscono la bellezza, ma non fanno caso al fatto che essa rappresenti il momento di avvicinamento ad un luogo sacro e pertanto ignorano la sua vera funzione in favore dell'uso abituale che se ne è fatto. Crediamo che il modo per ridonarle dignità sia metterla in mostra, ritagliandole uno spazio che sia caratterizzato da una presenza volumetrica». Gli studenti hanno realizzato una struttura in legno che si appoggia sui gradini, un grande atrio che circoscrive la scalinata, protetto da un telo bianco che lascia intravedere un ritaglio di cielo e non permette la vista diretta sul campo. «L'installazione modificherà radicalmente il modo di vivere questo spazio - continua Xompiero -, poiché, coloro che frequentano abitualmente il campo di fronte la chiesa, si troveranno invece in uno spazio inclusivo e meditativo, che induce alla quiete e alla riflessione, e disorientati, non riconoscendo il luogo di sempre, si fermeranno per coglierne il carattere e apprezzarne il significato».
Daniela Ghio
© riproduzione riservata
«La scalinata della chiesa dei Tolentini - spiega a nome degli studenti Samuele Xompiero - è spesso usata come luogo di sosta e riposo. Coloro che vi si siedono sicuramente ne riconoscono la bellezza, ma non fanno caso al fatto che essa rappresenti il momento di avvicinamento ad un luogo sacro e pertanto ignorano la sua vera funzione in favore dell'uso abituale che se ne è fatto. Crediamo che il modo per ridonarle dignità sia metterla in mostra, ritagliandole uno spazio che sia caratterizzato da una presenza volumetrica». Gli studenti hanno realizzato una struttura in legno che si appoggia sui gradini, un grande atrio che circoscrive la scalinata, protetto da un telo bianco che lascia intravedere un ritaglio di cielo e non permette la vista diretta sul campo. «L'installazione modificherà radicalmente il modo di vivere questo spazio - continua Xompiero -, poiché, coloro che frequentano abitualmente il campo di fronte la chiesa, si troveranno invece in uno spazio inclusivo e meditativo, che induce alla quiete e alla riflessione, e disorientati, non riconoscendo il luogo di sempre, si fermeranno per coglierne il carattere e apprezzarne il significato».
Daniela Ghio
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