Ire, ora si affitta al ceto medio

Lunedì 27 Marzo 2017
Ire, ora si affitta al ceto medio
L'Ire non venderà più i suoi immobili, ma li metterà a reddito con l'obiettivo di offrire case ai veneziani del ceto medio, così come chiesto dall'amministrazione comunale a questa e alle altre Ipab. Il primo effetto di questo cambio di rotta è che tra oggi e domani uscirà un bando riservato alle famiglie numerose, che abbisognano di molto spazio e che sempre più spesso sono costrette a lasciare la città. Ci sono tre appartamenti, uno da 226 metri quadri e due da 240 metri quadrati abitabili da subito. Da questa offerta è escluso l'assistenzialismo, poiché è riservato a famiglie con reddito compreso tra 28mila e 100mila euro complessivi, che non abbiano altri immobili in città e che abbiano tanti figli. Più ne hanno più allettante sarà il canone.
«D'ora in poi - spiega l'assessore alle Politiche sociali Simone Venturini - tutte le vendite straordinarie delle Ipab dovranno essere autorizzate solo per gravi motivi. Il vecchio piano di alienazioni dell'Ire è stato interrotto e se questo bando pilota va bene come credo, l'operazione continuerà con tanti altri immobili di ampia metratura, che finora erano stati venduti».
Il destino di queste vendite è stato per lo più quello di ex immobili pubblici tramutati in affittacamere.
«Il canone sarà vantaggioso - aggiunge - e si parte dai patti territoriali (200 mq, 1.600 euro mensili circa) su cui sarà applicato uno sconto in base al numero di figli (dal 20 a oltre il 50 per cento). Ovviamente è vietato ta ogni utilizzo che possa aver a che fare con il turismo».
«Ci siamo resi conto aggiunge poi il presidente dell'Ire Ennio Favaretto - che la necessità di un'abitazione di dimensioni grandi o molto grandi, corrisponde in moltissimi casi ad una limitata disponibilità di risorse economiche . Il Cda che presiedo ha perciò ritenuto opportuno mettere a disposizione alcuni appartamenti adatti a soddisfare questo tipo di esigenza, togliendogli dal piano di vendite previste in passato. L'auspicio è che il nostro contributo possa risolvere i problemi di qualche famiglia veneziana alla ricerca di una sistemazione abitativa consona. Auspichiamo - conclude - che questa nostra iniziativa possa rappresentare il primo passo concreto di una collaborazione con il Comune e con le altre Ipab cittadine, orientata al contrasto all'esodo dal centro storico ed al ringiovanimento della nostra città».
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