IL RICORDO
Non sono sempre andati d'accordo. D'altra parte, erano due intellettuali

Sabato 11 Agosto 2018
IL RICORDO
Non sono sempre andati d'accordo. D'altra parte, erano due intellettuali con posizioni politiche diverse. Le loro collaborazioni però sono state numerose e le loro punzecchiature hanno alimentato il dibattito culturale a Venezia. Oggi l'ex sindaco filosofo Massimo Cacciari parla a fatica della scomparsa dell'amico, conosciuto in gioventù: «Non facevamo cose da giovani. Siamo nati insieme, e poi abbiamo continuato a frequentarci, stimarci, essere amici anche se non più a collaborare quotidianamente, come invece era avvenuto tra i 15 e i 30 anni». La loro prima stretta di mano risale al Ginnasio, quando i due realizzavano il giornalino del liceo. «Sono stati 15 anni formativi - aggiunge Cacciari - poi c'è stato un continuo rapporto, ovviamente anche con posizioni diverse, ovviamente anche in dissenso e forse, a volte, eccessivamente marcato rispetto alla stima e all'affetto che c'era». E i lavori insieme «anche nell'ultimo periodo, nella Fondazione Pellicani». L'amicizia, quella «di una vita, che si radica in una gioventù molto vissuta». Oggi Cacciari ricorda «Un profondo affetto, come sempre avviene quando si ha un rapporto con una persona a quell'età. Ed è l'unica cosa che non cambia, il resto è tutto superfluo».
L'EX PRESIDENTE
Un pensiero arriva anche da Giorgio Napolitano: «Terribilmente rattristato e irreparabilmente colpito dalla perdita di Cesare De Michelis, personalità di grande limpidezza per il mondo dell'editoria e della cultura, e innanzitutto per Venezia e per il Veneto, esprimo ai famigliari e a chi lo ha conosciuto e stimato le più sentite condoglianze». Un ricordo anche sul profilo Facebook del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. «Intellettuale, studioso, appassionato di cinema, bibliofilo raffinato, perdiamo uno dei più importanti editori italiani». E Stefania Craxi (Fi), vicepresidente della commissione Affari esteri del Senato, lo ricorda così: «Cesare è stato anche e soprattutto un'appassionato studioso ed un uomo di grande cultura, un militante socialista animato da una instancabile volontà di conoscenza, mai assoggettato ai conformismi delle varie epoche e sempre vicino, anche attraverso la sua attività editoriale, alle tante battaglie di verità del post tangentopoli». Maurizio Sacconi, presidente dell'Associazione Amici di Marco Biagi: «Venezia e il Veneto hanno il dovere di onorarlo come merita affinché la sua memoria sia parte di una storia collettiva che non si è mai ridotta al pur invidiabile successo industriale». E il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Il Veneto perde un grande uomo di cultura dagli interessi poliedrici, capace di guardare in faccia il futuro e di anticipare i tempi».
Giorgia Pradolin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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