IL PROGETTO
VENEZIA Ecco come sarà il nuovo Ponte Molin, tra l'area portuale

Sabato 16 Febbraio 2019
IL PROGETTO VENEZIA Ecco come sarà il nuovo Ponte Molin, tra l'area portuale
IL PROGETTO
VENEZIA Ecco come sarà il nuovo Ponte Molin, tra l'area portuale e San Basilio: stessa altezza di quello precedente, nella parte tradizionale, ma corredato di una passerella trasversale che permetterà l'accesso anche alle persone diversamente abili. Per consentire il digradare leggero della pendenza, il percorso sarà a semianello che avrà il suo culmine sulla sommità del ponte a gradini e che arriverà da un lato alla passerella dell'imbarcadero Actv e dall'altro alla riva, di fronte all'imbocco della Calle del Vento.
LA GENESI
Un progetto che ha visto scartare sette soluzioni, prima di arrivare alla versione definitiva che ora dovrà superare il voto del consiglio comunale, in quanto il ponte sovrasta anche una porzione di canale comunale.
La progettazione da parte del Porto è iniziata nel 2015 con l'affidamento allo studio A+M2A ed è stato stanziato un finanziamento di circa 1milione e 200 mila euro. Sul progetto si sono espresse favorevolmente numerose associazioni, cui aderiscono, tra gli altri, i campioni olimpici Daniele Scarpa e Sandra Truccolo, come Venezia Libera, Venice in the Word, Mostralido e Leone d'oro.
LA SODDISFAZIONE
«Esprimiamo la nostra condivisione del progetto illustrato - scrivono in una nota - Abbiamo preso atto con soddisfazione che l'accessibilità, di quello che sarà il nuovo ponte, non solo rispetta tutte le normative previste ma rappresenta anche un approccio culturale nuovo/moderno in tema di fruizione delle infrastrutture da parte della cittadinanza nel suo complesso. Auspichiamo, perciò, che la costruzione del manufatto possa iniziare al più presto, senza ulteriori tentennamenti, dato che il percorso amministrativo è iniziato ancora nel 2015».
Secondo il gruppo di cittadini si tratta di un'opera strategica per la mobilità «che non può più attendere troppo a lungo, visto anche lo stato precario, in cui versa il ponte, e ai problemi che si sono creati nel periodo in cui sono state rimosse le rampe di accesso che hanno una durata provvisoria».
Il gruppo conclude auspicando che «qualsiasi osservazione soggettiva sulla bellezza del ponte debba necessariamente passare, in secondo piano, rispetto alla garanzia di accessibilità per tutti e che il dibattito scaturito da questo nuovo ponte possa portare anche, per le prossime opere pubbliche, a un percorso partecipativo con le associazioni e la cittadinanza fin dalla prima fase».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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