IL PROCESSO
VENEZIA Luigi Brugnaro sul banco degli imputati. Andrea Ferrazzi

Martedì 17 Aprile 2018
IL PROCESSO
VENEZIA Luigi Brugnaro sul banco degli imputati. Andrea Ferrazzi su quello della parte civile. Si aprirà domani il processo che vede il sindaco di Venezia accusato di oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti del consigliere comunale Pd, ora anche senatore. La vicenda è quella della seduta della Città Metropolitana e del successivo Consiglio comunale del 21 dicembre del 2016, quando Brugnaro si rivolse a Ferrazzi con particolare aggressività. «Dentro quel cervello c'è il nulla, siamo stanchi delle tue stupidaggini Ferrazzi - ricostruisce il capo d'imputazione - sei senza credibilità ci fai perdere tempo. Non conti niente, non servi a niente e poi cerchi di trovare visibilità sulle cose che dichiari».
«Non aspre critiche politiche - sottolineano, in un comunicato stampa, i difensori del senatore, gli avvocati Alfiero Farinea e Elio Zaffalon - ma aggressioni verbali odiose o volgari alla persona od alla funzione, le cui più gravi emergono dal capo d'imputazione». Un oltraggio «continuato - precisano - perché Ferrazzi (ora senatore) era ed è tuttora consigliere metropolitano e consigliere capogruppo comunale a Venezia e quindi pubblico ufficiale».
Il comunicato ricostruisce anche il tentativo di mediazione che Ferrazzi portò avanti per evitare la causa. Nel febbraio dell'anno scorso, infatti, presentò una domanda per il danno in «riferimento allo scaglione 51.000-250.000 euro - spiegano gli avvocati - aggiungendo che avrebbe versato in beneficenza quanto gli fosse stato corrisposto. Nel corso degli incontri presso la Camera arbitrale di Venezia le parti hanno poi limitato concordemente il valore della controversia allo scaglione 0,10-50mila euro. Ferrazzi si era dichiarato disponibile a definire in allora la vertenza, in sede di mediazione, con la corresponsione di un danno per 20.000 euro. Ma Brugnaro, al contrario di Ferrazzi, nemmeno è comparso benché convocato, onde il suo legale (vista l'assenza) si è riservato di sentirlo; ma successivamente è pervenuta risposta immotivata negativa». La conclusione dei difensori è semplice: «A Ferrazzi non è rimasto quindi che insistere nell'iniziativa penale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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