Il ponte dei Zogatoli diventa realtà Presto la delibera

Sabato 24 Febbraio 2018
LA NOVITÀ
VENEZIA «Dove ci troviamo?» «Al ponte dei giocattoli!». Quante volte abbiamo pronuunciato o ascoltato questa frase. Già, è sempre stato naturale per tutti chiamare il ponte in quel modo, vista la presenza preponderante del fornitissimo negozio di giocattoli Molin che tra il campo e il ponte contava almeno cinque vetrine, oltre alle finestre al primo piano. Dopo dieci anni di inutili attese, questa volta l'operazione è andata in porto grazie all'interessamento diretto dell'assessore alla Toponomastica Paola Mar e del consigliere comunale Paolo Pellegrini, che si sono fatti carico del procedimento e in due mesi dalla richiesta protocollata hanno annunciato ieri che a breve arriverà la delibera di giunta con il cambio di intitolazione: Ponte dei Zogatoli già di San Giovanni Crisostomo.
GIOCATTOLI DAL 1865
Era aperto dal 1865 e per bambine e bambini era una specie di paradiso: bambole, trenini, modellini, Lego, biciclette, soldatini, pattini, giochi di società. E, quando si avvicinava il Natale, il campo diventava una specie di paese dei Balocchi. Purtroppo, come tante belle storie , anche questa è finita e nel 2007 il negozio ha chiuso ed è stato sostituito prima da un punto vendita di calzature e poi si è inesorabilmente trasformato in vetrina di souvenir per turisti. Da unico a uno fra tanti.
Con una presenza del genere, era logico che la pur importante intitolazione al santo bizantino Giovanni Crisostomo venisse soppiantata dalla vulgata popolare. Così, per tutti si chiamava ponte dei Giocattoli o ponte dei Zogatoli e basta. E così viene chiamato tuttora.
LA PETIZIONE
Dieci anni fa, il gruppo Venessia.com, fece un blitz dimostrativo alla sua maniera - quella della burla intelligente - cambiando nottetempo il nizioleto e lanciando così ufficialmente il dibattito, che mai si è sopito. Negli anni ci sono state decine di mobilitazioni per cambiare nome al ponte o aggiungere la dicitura dei Zogatoli. Con la passata amministrazione (assessora Tiziana Agostini) si arrivò vicini ma poi un parere della Soprintendenza negativo fece saltare tutto, perché anche l'amministrazione Orsoni saltò e ci fu il commissariamento. Nel frattempo, altre associazioni si erano fatte avanti per chiedere a gran forza il mantenimento del nome. E il papero in Lego ancora oggi esposto al primo piano del negozio (chiamato Quo, ma potrebbe essere anche Qui o Qua) divenne una sorta di bandiera del movimento sempre più ampio che chiedeva l'intitolazione.
LA SVOLTA
La Soprintendenza ha questa volta risposto con favore alla richiesta inviata dall'Assessorato alla Toponomastica lo scorso 12 dicembre.
«Siamo molto soddisfatti ha dichiarato l'assessore alla Toponomastica Paola Mar di aver portato a termine in pochi mesi un impegno che anche le precedenti amministrazioni avevano preso senza però, di fatto, arrivare mai ad una conclusione positiva per i veneziani. Grazie alla sensibilità della soprintendente Emanuela Carpani, al costante lavoro del consigliere Paolo Pellegrini, all'impegno storico del consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni Giovanni Giusto e all'attività dell'ufficio Ecografico e Toponomastica, siamo riusciti ad arrivare alla modifica definitiva del toponimo del luogo, attesa da undici anni dalle associazioni cittadine».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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