IL LIBRO
Ha rincorso per vent'anni una storia di quasi un secolo fa. E alla fine

Mercoledì 13 Giugno 2018
IL LIBRO
Ha rincorso per vent'anni una storia di quasi un secolo fa. E alla fine ce l'ha fatta: è riuscito a ricostruire i fili intricati e romantici di una trama che porta dritta al cuore di una giovinetta friulana. Una sedicenne di Udine che cedette all'amore di Francesco Baracca. Proprio lui, l'aviatore per eccellenza, la medaglia d'oro più blasonata della Grande Guerra abbattuto mentre sorvolava i cieli del Montello. Una storia svelata lentamente attraverso le lettere che i due si scrivevano. Innamorata e ingenua lei, trentenne corteggiato lui. Questo scambio epistolare e la loro relazione sono ora diventati un libro Baracca, l'ultimo amore (Edito da Est Press) che porta le firme di due giornalisti Eugenio Barbera e Domizia Carafòli, entrambi cresciuti nella redazione del giornale La Notte, il quotidiano del pomeriggio chiuso a metà degli anni Novanta. Lei è poi diventata inviata de Il Giornale e lui freelance per importanti settimanali nazionali. Ed è proprio Barbera, fotografo e giornalista, che con il fiuto del cronista di nera si è imbattuto in questa fantastica storia d'amore e da buon segugio l'ha inseguita per vent'anni ripercorrendo le orme di Norina Cristofoli, la giovinetta nata a Tolmezzo che stregò il cuore dell'eroe.
LA STORIA
«Vent'anni fa sfogliano la rivista Secondamano mi colpì l'annuncio Vendesi lettere di Francesco Baracca - racconta Eugenio Barbera - contattai l'inserzionista e andai anche a vedere le lettere, ma il prezzo era troppo alto: sei milioni e mezzo di lire». Così abbandonò l'idea di impossessarsene, convinto però che fossero interessanti. Ma il destino a volte riesce a stupire. «Anni dopo riuscii a trovare quelle stesse lettere, tredici per la precisione, da un antiquario di Milano che mi permise di leggerle». Ecco svelate le parole dolci di Baracca rivolte a quella ragazzina conosciuta in Friuli. Espressioni di amore tenere, ma anche arrabbiate per Norina, all'epoca poco più che sedicenne.
LE LETTERE
«Cara piccola Norina ho provato una gioia grandissima oggi nel ricevere le tue cartoline; sono molto lieto, avevo un dubbio atroce che mi torturava, che non ti fosse rimasto il tempo di partire e che tu fossi ancora in Udine tedesca» firmava da Padova il 25 novembre del 1917 il maggiore Francesco Baracca. È del 3 dicembre dello stesso anno la lettera che si chiude con parole di speranza. «Non vi è più nessun pericolo ormai e la guerra va bene assai: tutto è cambiato e siamo sulla via della vittoria. Io sono sempre occupatissimo, ho un po' di tempo libero la sera e mi annoio mortalmente. Vorrei qui i tuoi baci per essere felice. Scriverò presto». Ma è ancora Baracca che il 4 dicembre scrive: «Ti stringo forte e ti bacio sulle labbra mia piccola Norina... se fossimo vicini verrei a rapirti in auto». Troppo belle queste espressioni per non mettersi a caccia della piccola Norina.
LA FANCIULLA FRIULANA
«Sono venuto spesso in Friuli, a Tolmezzo e a Udine, per riuscire a ricostruire la vita di questa fanciulla che aveva conquistato il cuore di Francesco Baracca - prosegue Barbera che vive a Milano - sono andato nella chiesa dove si sposarono i suoi genitori e nella casa dove vivevano quando era bambina. Fino a giungere all'Istituto Don Guanella di Milano dove anziana morì». Ed ecco tassello dopo tassello l'esistenza di Norina Cristofoli, la ragazza di Udine che durante la guerra si trasferì con la famiglia a Milano. Qui andò a scuola da un musicista e diventò una cantante lirica. Ebbe una carriera di successo che la portò come soprano a girare in tutta Europa. Non si concesse ad altre relazioni sentimentali, nessun fidanzamento, nessun matrimonio: rimase per sempre legata al ricordo di Francesco Baracca e al loro amore celato in quelle lettere. Un sentimento che fu ostacolato dalla tragedia di Caporetto che divise i due: lui sui campi di volo di Padova e Treviso, lei profuga a Milano con la famiglia. Fino alla tragedia. La romantica storia d'amore dell'aviatore e dell'adolescente venne spezzata dalle mitragliatrici austriache il 19 giugno del 1918 sui cieli di Nervesa della Battaglia. Baracca venne abbattuto. Di pochi giorni prima l'ultima lettera alla ragazza che presagiva il dramma: «Non ho più volontà di scrivere». Norina sopravvisse moltissimi anni al suo amore: morì anziana e sola. Le sue ossa vennero gettate nell'ossario comune del Cimitero Maggiore di Milano.
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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