Il "gruppo città di Venezia" impiega 9mila 640 persone, di cui 107

Giovedì 28 Luglio 2016
Il "gruppo città di Venezia" impiega 9mila 640 persone, di cui 107 sono dirigenti e 9mila 533 dipendenti (quadri, impiegati e manovalanza) per una spesa complessiva di 447 milioni 147mila 860 euro. Questo vale ovviamente per l'amministrazione comunale e tutta la galassia di società partecipate (tra cui Casinò, Actv, Avm, Veritas, tanto per citare le più grosse), alcune delle quali hanno dimensioni davvero imponenti e servono un bacino più vasto della città metropolitana.
Questo è uno dei dati d'insieme ricavabili dal bilancio consolidato 2014 che è stato stilato dagli uffici della Ragioneria e che, dopo l'esperimento del 2008, rappresenta il primo consolidato aziendalistico dell'intera macchina comunale. Il documento fa parte del gruppo di delibere che domani andrà in Consiglio comunale per l'approvazione. Il consolidato storna i rapporti di debito-credito infra-gruppo e offre una fotografia (seppure riferita a due anni fa) della situazione relativa ad entrate, spese ed indebitamento.
La delibera della salvaguardia degli equilibri di bilancio contiene invece la manovra da 18 milioni e mezzo spiegata domenica dall'assessore Michele Zuin, che sarà corretta con una manovra da un milione e 300mila euro non appena il decreto Enti locali sarà diventato legge dello Stato e garantirà lo sconto alle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità.
Per il 2016 sappiamo che al momento le entrate da Imu saranno pari a 64 milioni, cui si aggiungono i 33 milioni e mezzo della Tasi, i quali costituiscono il fulcro delle entrate comunali. C'è poi l'addizionale Irpef a 32 milioni e l'imposta di soggiorno che ne vale 28. I turisti portano anche 11 milioni attraverso i biglietti senza Cartavenezia (oggi Venezia Unica), 19 da lasciapassare Ztl bus.
Dal Casinò, che è la posta più aleatoria del bilancio comunale, dovrebbero arrivare 23 milioni 250mila euro.
Ieri in commissione, dopo l'illustrazione della manovra da parte di Zuin, l'opposizione ha sollevato una questione di opportunità.
«Con questo - ha detto Nicola Pellicani, Pd - abbiamo fatto in pochi mesi due bilanci alla cieca. Il primo, quello di dicembre, non teneva conto del patto di stabilità e questo contiene una manovra finta di 18 milioni e mezzo».
«Brugnaro e la sua giunta -ha attaccato Andrea Ferrazzi, Pd - stanno da un anno facendo propaganda dicendo che il Comune era disastrato con un "buco" di 800 milioni. Ora si scopre che: 1) Il bilancio è in equilibrio dagli anni '70; 2) che quello che loro chiamano buco è in realtà il debito previsto dalla legge per fare opere pubbliche; 3) tale debito per la parte del comune è il minore di tutti i capoluogo di regione del centro nord a parte Bologna; 4) che il Debito delle partecipate nel 2015 è non diminuito, ma aumentato di 42 milioni».
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