IL FESTIVAL
Nel giorno in cui Berlino consegna il premio alla carriera a Willem

Mercoledì 21 Febbraio 2018
IL FESTIVAL
Nel giorno in cui Berlino consegna il premio alla carriera a Willem Dafoe, l'Italia torna a esprimersi sugli schermi del festival con due film, uno soltanto prodotto, lasciando un'impressione di ricerca interessante sugli stereotipi del genere. Dopo i presunti trionfi di Figlia mia di Laura Bispuri, passato in concorso, sui quali si è già accesa la puntuale baruffa da cortile, sia sul giudizio (in larga parte freddino), sia sulla terminologia (trionfo è una parola vistosamente inopportuna), nella sezione Panorama, notoriamente sfiziosa e dedicata ai temi più intriganti, arriva La terra dell'abbastanza, opera prima di due gemelli romani Fabio e Damiano D'Innocenzo, che racconta la storia disgraziata di due giovani borgatari, finiti nel giro della malavita, dopo aver casualmente ucciso una persona in un incidente di macchina. Fuggiti, scoprono che in realtà si trattava di un pentito di un clan della zona e come ricompensa vengono assoldati proprio dalla stessa gang. Mirko e Manolo iniziano così un'avventura pericolosa.
SCENE DI BORGATA
I due registi, 29enni, si godono lo spettacolo di Potsdamer Platz, in attesa che il film passi il giudizio del pubblico: Abbiamo lavorato sui simboli, sugli archetipi e su una zona di Roma che all'inizio non doveva essere quella, ma che ci è spuntata come regalo, tra Pasolini e Wes Anderson. I nostri ragazzi del film sono inadeguati al loro mondo, come tanti adolescenti di oggi, perché sono puri in un mondo malato ed essere sensibili in questa società è una pecca. La loro goffaggine è spesso quindi voluta, come nella scena madre del film. Figli di sguardi molteplici e grandangolari, i D'Innocenzo sembrano molto sicuri di sé e il film si fa apprezzare soprattutto per la forza espressiva. E anche i due giovani interpreti (Andrea Carpenzano e Matteo Olivetti), amici sul set e fuori si sono incontrati ai provini: Tra noi è stato subito amore a prima vista, dicono e sullo schermo il loro affiatamento è sensibile.
Adriano De Grandis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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