«Il contratto mi scade lunedì, ma io voglio continuare»

Mercoledì 19 Dicembre 2018
«Il contratto mi scade lunedì, ma io voglio continuare»
L'INTERVISTA
VENEZIA Viene da Sottomarina, è originaria di Pellestrina e come titoli può vantare una laurea in Scienze del Linguaggio a Venezia, un master a Firenze in Disturbi dell'apprendimento e un brevetto di assistente ai bagnanti.
Ma mai Simona Boscolo nata, 29 anni, vigilessa di Venezia a tempo determinato, con contratto in scadenza il giorno della Vigilia, si sarebbe immaginata levatrice. «I bambini in effetti erano un po' nel mio destino, visto il percorso di studi e il mio soprannome. Però così...».
Però così è una cosa incredibile. Far nascere un bambino durante un servizio di pattuglia...
«Sì, questa è un'emozione che non si scorderà. Un Natale che difficilmente potrò dimenticare, un ricordo bellissimo proprio per come sono andate le cose».
E poi, a bimbo nato, è arrivata anche l'emozione, dopo l'adrenalina si è fatta sentire.
«Finché ce l'ho fatta ho tenuto la tensione alta, sono stata concentrata al massimo per seguire la indicazioni dell'operatrice del Suem. Quando però ho avuto tra le braccia il bambino e l'ho passato alla madre, l'emozione ha avuto il sopravvento».
Come ha raccontato la sua avventura?
«Subito dopo, quando mi sono ripresa ho raccontato tutto alla mia famiglia. Nessuno ci credeva, ma è successo davvero».
Una sorpresa inaspettata, voluta dal caso.
«Ero a fine turno lunedì, sarei smontata alle 21 e una mezz'oretta prima ecco arrivare questo taxi a tutta velocità e la serata è cambiata di colpo, rendendomi protagonista di un'avventura unica. Dopo il turno sono andata alla cena di natale con alcuni colleghi. Di cosa abbiamo parlato? Vi lascio immaginare».
Un'avventura che la rende più forte, come vigilessa e come donna.
«Sicuramente sì, mi sento più matura e pronta ad affrontare nuove sfide. Io non ho fatto granché, ho seguito le indicazioni che ricevevo al telefono e il bimbo è nato da solo, c'è stata una spinta naturale da parte della madre. Il padre era emozionatissimo, non capiva più nulla. Io ho tenuto alta l'attenzione finché non sono arrivati i medici, a cui abbiamo consegnato il neonato, avvolto in una coperta termica per proteggerlo dal freddo».
E adesso, il futuro? Il contratto in scadenza con la polizia Municipale. Tornerà a occuparsi di bambini o resterà con la divisa?
«La mia carriera doveva avere a che fare con i bimbi, mai avrei immaginato di fare l'agente di polizia Municipale. Ho partecipato al concorso giusto per provare e ho superato la selezione scoprendo anche che questo è quello che voglio fare nella vita. Speriamo che ci siano nuovi bandi con cui stabilizzare la mia posizione, ma non ci penso. Penso solo a fare bene il mio lavoro e aiutare le persone».
N.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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