IL CONTENZIOSO
VENEZIA Ancora tutto fermo per il raddoppio del Garage San Marco,

Sabato 17 Marzo 2018
IL CONTENZIOSO
VENEZIA Ancora tutto fermo per il raddoppio del Garage San Marco, causa una nuova bocciatura della Soprintendenza di Venezia. È passato oltre un anno dalla sentenza del Tar che accoglieva il ricorso della proprietà contro la prima bocciatura della Soprintendenza. I lavori non sono ancora partiti perché l'amministrazione dei Beni culturali, chiamata nuovamente ad esprimersi, ha ribadito il proprio no all'ampiamento di 500 posti auto nel garage di Piazzale Roma e si è appellata dal Consiglio di Stato contro la sentenza (e ancora non è stata fissata la data dell'udienza). La proprietà, attraverso l'avvocato Alfredo Bianchini, si è trovata pertanto costretta a ricorrere nuovamente al Tar contro il parere contrario all'ampliamento del 3 agosto 2017, motivato dalla Soprintendenza dall'impossibilità di escludere con sicurezza abbassamenti del terreno di alcuni millimetri sotto il peso della nuova autorimessa, e per chiedere ai giudici la cosiddetta ottemperanza, cioè di imporre il rispetto della sentenza emessa. I giudici lo scorso anno avevano respinto, ritenendolo illegittimo per difetto di motivazione, il ricorso della Soprintendenza contro l'ampliamento per l'eccessiva vicinanza della nuova costruzione con il cosiddetto cisternone dell'acquedotto veneziano, realizzato nel 1884 e vincolato, e per il rischio di danneggiarlo. Nel nuovo diniego si invita la proprietà a studiare una soluzione di minor impatto architettonico e strutturale sulle preesistenze tutelate. Una affermazione che per la proprietà è incomprensibile, dato che l'area è definita dal Pat del Comune una zona degradata. Nel ricorso l'avvocato Bianchini sottolinea come l'atteggiamento dell'amministrazione appare in palese e stridente contrasto con il principio di effettiva cooperazione che deve connotare i comportamenti dell'amministrazione proprio nella specifica attività di esecuzione delle sentenze del Giudice ammnistrativo. L'amministrazione, sulla base di un pre-giudizio, ripudia la sentenza del Tar si precisa nel ricorso - La Soprintendenza avrebbe dovuto ripartire riconvocando lo studio di ingegneria Milan, espressamente citato nella sentenza del Tar, e invece nulla di nulla! Silenzio totale! Bianchini sottolinea come l'ampliamento sia sì nell'interesse del garage, ma anche della collettività. Veritas avrebbe un vantaggio dalla vendita di un terreno inutilizzato e i 500 posti hanno anche una funzione pubblica: 100 sarebbero a disposizione della Cittadella della giustizia, 100 riservati a Veritas e gli altri 300 per ricompensare i posti persi negli ultimi dieci anni per l'aumento delle dimensioni delle automobili. La proprietà censura l'ipotesi di rivedere il progetto, dopo un iter di otto anni.
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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