IL COLLOQUIO
CAGLIARI
Paradossi del cinema. «Sono prontissima a interpretare

Domenica 17 Giugno 2018
IL COLLOQUIO CAGLIARI Paradossi del cinema. «Sono prontissima a interpretare
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Paradossi del cinema. «Sono prontissima a interpretare la famosa femminista Gloria Steinem in una serie intitolata Ms e prodotta da George Clooney, ma il progetto è a rischio», racconta Marisa Tomei al Filming Italy Sardegna Festival organizzato da Tiziana Rocca al Forte Village, non lontano da Cagliari. «Concepito ben prima degli scandali sessuali e del movimento #metoo, oggi sarebbe di estrema attualità, ma stenta a concretizzarsi. Sarebbe un delitto rinunciare! Confido perciò nella tenacia e nell'integrità di Clooney».
Intanto non perde tempo l'attrice, 53 anni, origini italiane, personalità effervescente e una carriera ultra-versatile che le ha regalato l'Oscar 1992 per la commedia Mio cugino Vincenzo e innumerevoli ruoli tra cui la struggente lap dancer in The Wrestler (Leone d'oro a Venezia) e l'irresistibile zia di Spider Man. Dal 5 luglio vedremo Marisa protagonista dell'horror La prima notte del giudizio, prequel della trilogia-cult The Purge.
ESPERIMENTO SPERICOLATO
«Interpreto l'ideatrice di uno spericolato esperimento sociale che si propone di abbassare il livello di criminalità in America lasciando libero sfogo alla violenza per una notte», racconta l'attrice. Ma le conseguenze finiranno per sfuggirle di mano e il film, pubblicizzato dal berrettino rosso di Donald Trump corredato della scritta Facciamo nuovamente grande l'America, si presta a una lettura politica. «Proprio così: nato come un horror, in seguito alle reazioni degli spettatori è diventato un manifesto sovversivo», spiega Tomei, che non ha mai avuto paura di parlar chiaro dei temi caldi della società. A cominciare dalla discriminazione di genere: ha infatti più volte accusato Hollywood di sessismo. «Ma le cose cominciano a cambiare», ragiona infervorandosi. «Le denunce e i movimenti anti-molestie hanno regalato una coscienza nuova non solo alle attrici ma a tutte le donne che si sono stancate di subire gli abusi. Oggi si parla di queste cose nelle famiglie e nei luoghi di lavoro. Asia Argento, tra le prime a denunciare Harvey Weinstein, è un'eroina». Ma lei, che ha lavorato con il produttore-predatore, è stata molestata? «No, con me si è comportato correttamente».
LA NUOVA ERA
Un altro segno del cambiamento, secondo Marisa, è il superamento del pregiudizio che un tempo condannava alla disoccupazione le attrici over 40. «La prova della svolta di Hollywood sono io che lavoro senza sosta. E ottengo ruoli interessanti, come la zia di Spider Man che non è la classica casalinga preoccupata per il nipote ma una donna attiva nella società. I recenti Oscar andati ad attrici mature come Julianne Moore e Frances McDormand confermano la nuova tendenza». Mai stata sposata (ha avuto storie con Lenny Kravitz e Robert Downey jr), niente figli, Tomei sorride con aria complice. «Ma le attrici hanno capito che, per farsi rispettare, devono diventare produttrici», dice. «Ne sono convinta anch'io e con la mia società chiamata Seneca Falls, come la città che nel 1848 ospitò la prima convention delle donne in lotta per i loro diritti, ho realizzato il film Behold My Heart e un documentario. Con tanto lavoro e una buona dose di stress. Ma credetemi, era una sfida necessaria».
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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