«Il Casinò cambia passo e contratto»

Giovedì 22 Giugno 2017
«Il Casinò cambia passo e contratto»
«Ca' Noghera è aperta da vent'anni vivaddio! E questi pretendevano di avere ancora l'indennità per il trasferimento da Venezia». L'assessore al Bilancio Michele Zuin martedì sera ha chiuso ufficialmente le trattative con i Sindacati del Casinò annunciando che dal 1. luglio l'Azienda applicherà il nuovo Regolamento della disciplina del rapporto di lavoro.
«Non possiamo chiamarlo Contratto perché un contratto prevede che ci siano almeno due parti a firmarlo, e invece questo Regolamento l'abbiamo varato solo noi».
I Sindacati avevano presentato nuove proposte, non sarebbe stato meglio trovare una strada condivisa?
«Lo sapevano benissimo che il 20 giugno sarebbe stato l'ultimo giorno utile, dopo non ci sarebbero stati più i tempi tecnici».
Niente chiusura di Ca' Vendramin e niente 150 licenziamenti, mentre Saint Vincent ha messo sul tavolo della trattativa 264 esuberi. Ma a che prezzo i lavoratori veneziani salveranno i loro colleghi?
«Ci rimettono ben poco e ci guadagnano un'Azienda sana. Dovranno rinunciare a 4,680 milioni di premi, e siamo scesi del 12% perché chiedevamo 5,8 milioni l'anno per tre anni. E se a fine anno rimarranno in cassa più soldi del previsto, li daremo in premialità a tutti i dipendenti. Inoltre eliminiamo la norma transitoria e così la differenza economica tra vecchi e nuovi assunti (prima e dopo il 1999) verrà eliminata nel giro di 5 anni. I Sindacati, invece, volevano mantenere le diseguaglianze».
È per questo che lei ha definito queste sette sigle poco rappresentative, in quanto farebbero riferimento ai dipendenti assunti prima del 1999?
«Non le ho scritte io le mail con le quali alcuni lavoratori giovani invitavano il sindaco a non firmare per conto loro. È questo, assieme alla perdita di rappresentanza, che li delegittima, non il Comune».
Però avete stracciato pure l'articolo 1 del vecchio contratto, che riguarda la rappresentanza.
«Grazie tante, mi imponeva di contrattare per ogni riorganizzazione aziendale, per spostare due slot machine, per aprire più tavoli di roulette e meno di black jack, per qualsiasi cosa. Non è ammissibile. Ad ogni modo abbiamo cancellato solo la parte che prevede la contrattazione in cambio di soldi (tanto che ormai avevano 25 tipi di premi diversi), mentre rimane un'ampia consultazione su qualsiasi novità».
E le mance?
«Resta tutto come prima, 60% ai lavoratori e 40% all'Azienda».
Cos'altro avete lasciato?
«L'indennità domenicale, la maternità pagata al 100%, contro l'80% delle altre aziende e il 20% lo copre il Casinò; 26 riposi, 30 giorni di ferie (contro i 28 delle altre aziende). Abbiamo cambiato solo i 13 giorni di festività nazionali, che prima tutti sceglievano di fare invece di farseli pagare: d'ora in poi di 6 giorni potranno disporne come vorranno, per 7 saranno a disposizione dell'Azienda se avrà necessità di tenere aperto, se invece non ce l'avrà potranno starsene a casa. Infine riguardo alle pause di 20 minuti per ogni ora di lavoro, per esigenze dell'Azienda potranno essere ridotte di 5 minuti consentendo di aprire un tavolo da gioco in più, ma chiaramente varrà solo per i giorni e i momenti di punta».
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