I nigeriani a Brugnaro: «Ora si scusi»

Giovedì 18 Ottobre 2018
DURA REAZIONE
«Vergognose e disumane». Iriakannu Hodge Samson, presidente della comunità nigeriana in Italia, bolla così le parole con cui il sindaco di Venezia si era espresso durante l'incontro Idee Italia avvenuto a Milano il 6 ottobre scorso. Una polemica, quella dei vigili-Batman che quindi è tutt'altro che sopita, dato che, nel corso del convegno, Brugnaro aveva dichiarato pubblicamente, spiegando l'assunzione dei nuovi giovani: «Li abbiamo assunti con la logica del cronometro, per vedere se sapevano correre, saltare e tirare su i pesi. Farà anche ridere, però quando il nigeriano scappa e fa cinque chilometri, i nostri due vigili giovani lo rincorrono e quando questo si ferma, con la lingua fuori si chiede: chi siete? Siamo Batman». La frase non è andata giù alla comunità, che si è sentita offesa, tanto da chiedere le pubbliche scuse del primo cittadino veneziano: «Con Anene Kanayo Edmond (presidente Venezia) e Omeliko Mike (presidente Napoli) condanniamo l'affermazione del sindaco Luigi Brugnaro di Venezia. La dichiarazione sulla caccia ai nigeriani è vergognosa, ripugnante e xenofoba». Samson fa sapere che tra i nigeriani c'è grande preoccupazione: «Una dichiarazione di quel tipo da un'autorità come quella di Venezia mette in pericolo le vite e l'incolumità dei nigeriani. Il clima di odio xenofobo e anti-immigrati in Italia oggi ci fa sentire spaventati e minacciati. Perseguitati non da un individuo, ma da un'istituzione dello Stato».
I nigeriani auspicano dunque: «L'intervento del Governo di Giuseppe Conte, del ministro dell'interno Matteo Salvini e le scuse pubbliche di Brugnaro». Questo perché, ribadisce Samson: «A questo punto i nigeriani in Italia si sentono ingiustamente perseguitati».
L'APPELLO AI CONNAZIONALI
Da ultimo, i tre rappresentanti del popolo africano in Italia fanno un appello ai connazionali affinché la situazione non degeneri: «Richiamiamo i cittadini ad ignorare la persecuzione pregiudiziale. Tutti i nigeriani sono chiamati all'obbedienza a tutti gli organi nazionali Italiani. Come sempre, noi continueremo le nostre attività quotidiane in pieno rispetto delle leggi Italiane e delle leggi regionali e provinciali del Paese che ci ospita». Il sindaco peraltro aveva già aggiustato il tiro l'11 ottobre scorso. Infatti, durante le celebrazioni per il 151° dalla nascita del corpo dei vigili di Venezia aveva spiegato come intendesse in effetti affermare che il Comune è in prima linea con i suoi vigili nella lotta a ogni tipo di spaccio di droga in città, indipendentemente dalla nazionalità dei venditori di morte.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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