IL PIATTO
A Venezia sono i giorni della Castradina, antico piatto a base di cosciotto

Lunedì 19 Novembre 2018
IL PIATTO
A Venezia sono i giorni della Castradina, antico piatto a base di cosciotto di montone salato, affumicato e poi stagionato, usato per farne una zuppa con la verza, de obligo su le tole, sia dei povaréti che dei siori, nobili o mercanti nel tempo in cui da quasi 400 anni si celebra la festa della Madonna della Salute, ovvero la fine della grande pestilenza che - dal giugno 1630 al novembre del 1631 causò 600 mila morti. Fu di fronte all'impotenza degli uomini che il governo e il popolo di Venezia si rivolsero al cielo e una processione di sopravvissuti girò per tre giorni e tre notti attorno a Piazza San Marco. La pestilenza cessò e nel rispetto del voto i veneziani eressero una maestosa basilica e continuarono a preparare questo piatto, omaggio ai Dalmati che durante il periodo di isolamento rifornirono di cibo la città con la carne di montone.
POESIA A TAVOLA
I passa el ponte/i compra ea candea/el santo, el zaetin, la coroncina/e verso mezzodì/ l'usanza bela/vol che i vada a magnar la castradina declamava il poeta Varagnolo. Dove consumarla è, ovviamente, scelta personale e, nonostante una certa difficoltà a reperire la carne di montone, le alternative in città non mancano dalla Locanda Wildner in Riva degli Schiavoni all'Osteria Do Spade a San Polo, dall'Enoteca al Volto a San Luca al Vecio Fritoin a San Cassiano in centro storico, fino al Lupo Nero in Terraferma, e al blasonatissimo Gran Caffè Quadri che il 21 novembre propone in Piazza San Marco, fino alle 23, la sua doppia versione della Castradina, sia in forma classica sia come goloso panino.
TRIONFO...DI GUSTO
Ma l'idea più suggestiva è forse quella di assaggiarla (dalle 11,30 alle 18) a bordo del Il Nuovo Trionfo, il Trabaccolo ormeggiato in Punta della Dogana a due passi dalla basilica della Salute, dove il medico della peste scortato dai bastazi della quarantena sarà presente per vigilare sul rispetto delle norme igieniche e purificare l'aria, bruciando erbe aromatiche, fra zuppa di Castradina, zuppa d'orzo e fagioli e i vini per riscaldare i pellegrini. In cambio, offerte libere, utilizzate per contribuire al restauro del trabaccolo. E co' fa scuro, spettacolo con i gatti e i topi dell'associazione Mascareri.
C.D.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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