Grande Guerra la riscossa

Venerdì 19 Gennaio 2018
Grande Guerra la riscossa
L'ANNIVERSARIO
Cent'anni fa quella veneta era la linea ultima del fronte. Se fosse andata male, altro che la rotta di Caporetto. Invece, per dirla come l'assessore alla cultura del Comune di Padova Andrea Colasio, «i vinti di quella battaglia divennero i vincitori del Grappa e del Piave». Quelli che costrinsero l'impero austroungarico alla resa in una villa alle porte di Padova, dove la storia passò una notte di un anonimo 3 novembre 1918.
LE CELEBRAZIONI
Un anniversario che il Veneto vuole celebrare con tutti gli onori del caso. La macchina partirà spedita l'8 febbraio quando a Padova arriverà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università della Città del Santo, come annunciato dal sindaco Sergio Giordani. «Il Presidente Mattarella potrebbe tornare in occasione delle celebrazioni della firma dell'armistizio, il 4 novembre 2018 ha aggiunto l'assessore Colasio -, quando a Villa Giusti verranno rievocate le gesta di quel giorno. Ci saranno anche i quaranta carabinieri a cavallo, per l'arrivo del re Vittorio Emanuele III». Due fuochi, l'8 febbraio e il 4 novembre, attorno a cui disegnare l'ellisse delle celebrazioni che vedranno Padova vestire i panni della capitale, ma che coinvolgeranno l'intero Veneto. Il via ufficiale alle manifestazioni si avrà infatti a metà giugno, a cento anni esatti dalla Battaglia del solstizio (15-23 giugno 1918, sul Piave). «Qui, non più sull'Isonzo, è stato il fronte nel momento decisivo della battaglia», ha detto l'assessore Colasio nel ricordare gli oltre venti comuni già coinvolti in tutta la regione.
GLI ITINERARI
Ci sarà un'app per il turismo culturale che darà forma compiuta ad uno specifico itinerario tra i musei e le trincee, cicatrici ancora aperte su monti sacri alla patria come il Grappa o il Pasubio. E i musei sono al centro dell'ultima tranche di 22 milioni di euro messi a disposizione cinque anni fa dalla Regione. È il caso del Memoriale di Montebelluna, del Museo di Vittorio Veneto, della struttura realizzata a Nervesa della Battaglia per ospitare le riproduzioni dei velivoli della Grande Guerra.
I PERSONAGGI
Nell'itinerario anche l'intreccio tra alcuni di questi luoghi storici e le grandi personalità che cent'anni fa hanno vissuto il fronte. Ernest Hemingway a Bassano del Grappa, Gabriele D'Annunzio e Leonino da Zara con il loro volo su Vienna decollato da un campo di Due Carrare, Armando Diaz, generale con il comando supremo in un hotel di Abano, Emilio Lussu sull'Altopiano di Asiago, Francesco Baracca e il suo cavallino rampante (divenuto, con la Ferrari, il più amato dagli italiani) per Nervesa della Battaglia, dove Baracca ha il suo sacello. Ma anche l'Arciduca Ferdinando d'Austria che pochi mesi prima di essere ucciso a Sarajevo era a caccia di daini nel parco del castello del Catajo, a Battaglia Terme, e la scrittrice Vera Brittain che fece di Asiago (l'unico comune in cui si combatté per intero la Grande Guerra) il volano per la sua vita da pacifista e volle sparse qui, sulla tomba del fratello morto in guerra, le sue ceneri.
SPETTACOLI
Storie protagoniste di un cartellone unico e regionale di spettacoli teatrali, musicali e cinematografici ancora da concordare. Così come per il sito web e il format Storia e storie della Grande Guerra attivo in ogni biblioteca veneta. Celebrazioni che a novembre si chiuderanno con il convegno internazionale Fare la Pace organizzato dal Bo con l'università di Innsbruck, capofila di altri atenei austriaci e tedeschi. Di nuovo tutti attorno a un tavolo. Cent'anni dopo.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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