Frittelle di mele e spaetzle Ecco il SuperSummer

Venerdì 28 Luglio 2017
Frittelle di mele e spaetzle Ecco il SuperSummer
Dalla A di Apfelkiechl, le frittelle di mele, alla Z della zuppa di fieno, servita all'interno di una forma di pane rustico, passando per gli spätzle, lo strudel, la carne salada. Un alfabeto di sapori da scoprire, lettera dopo lettera, negli scenari incantati di Dolomiti SuperSummer, la versione estiva e verde di Dolomiti Superski: 90 impianti di risalita tra Trentino, Alto Adige e Veneto che rappresentano la porta di ingresso di uno scenario unico. Dopo un'escursione tra paesaggi mozzafiato, foreste, laghi e pareti rocciose che si tingono di rosa al tramonto, è un piacere potersi rilassare sulla terrazza di un rifugio. Nelle 12 valli di Dolomiti SuperSummer si trovano malghe, rifugi, baite, Hütten che si differenziano per le loro proposte: ognuno ha le sue ricette, piatti curati a base di materie prime a km zero e eccellenti vini locali. Iniziamo questo viaggio alla loro scoperta.
Si può partire da Plan de Corones e da Malga Oberegger, antico maso alpino, tutelato dalle belle arti, cucina di classe, famosa per gli spätzle di grano saraceno e perché gran parte dei prodotti è di provenienza locale o produzione propria. Proseguire per il Rifugio Corones, ai 2.275 metri, su una terrazza che si spalanca a 360° sulle Dolomiti e un'offerta che strizza l'occhio anche a chi desidera prodotti gluten free o senza lattosio. E poi spostarsi in Alta Badia, comprensorio che come sempre non ha rivali in fatto di alta cucina, con gli otto chef stellati abbinati ad altrettanti rifugi, in un'edizione (quella del 017, appunto), dedicata all'arcobaleno per cui ogni chef ha scelto il proprio colore. A Norbert Niederkofler (St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina, 2 stelle Michelin) il bianco, cosicchè - per il rifugio Lée Norbwt ha creato il dolce Mangianeve (mousse di yogurt del maso, coulis di lamponi e croccantino), mentre il giallo è il colore di Matteo Metullio (La Siriola del Ciasa Salares, 1 stella Michelin), che al rifugio Pralongiá presenta Gnocchi di patate allo zafferano su crema di peperoni gialli bruciati, profumo di limone, insalata di rape gialle e chips di polenta. Mentre al Col Alt, Nicola Laera (La Stüa de Michil de La Perla, 1 stella Michelin), propone le capesante scottate su testina di vitello, cipolla rossa all'agro, carote viola e jus al cassis. Per il verde scuro c'è Nicola Portinari (La Peca di Lonigo, nel Vicentino, 2 stelle Michelin) che, al rifugio Jimmi, propone un raviolo aperto con ragù di cervo al melone e salsa al cassis. Raggiungendo invece il rifugio I Tablá si potrà assaggiare (siamo al colore verde) la crema di riso e sedano fredda, coregone affumicato, crostoni e olio crudo di Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini, 2 stelle Michelin a Verona). E a dare il loro contributo ci hanno pensato anche chef da altre regioni: Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, 1 stella Michelin), col suo piatto viola al rifugio Crëp de Munt; Sebastiano Lombardi (Il Pellicano in Toscana, 1 stella Michelin), abbinato al rifugio Mesoles e Cristina Bowerman (Glass Hostaria, 1 stella Michelin a Roma) per il rifugio Bioch.
Dalla Val Gardena, col Rifugio Emilio Comici (d'inverno famoso come la baita del pesce) al Toni Demetz (mitico lo strudel di mele) all'Alpe di Siusi, col Gostner Schwaige, un vecchio fienile ristrutturato da Franz Mulser e ora famoso per la sua cucina colorata; da Arabba (al Rifugio Burz o al La Tambra) alla Val di Fiemme, col menu a km zero del Passo Feudo, fra creatività e tradizione o il festival della tradizione del Ciamp dele Strie (spätzle, gulasch, lucaniche, polenta, funghi, capriolo, strudel), ma anche pizza nel forno a legna.
Fino al Passo San Pellegrino, con Baita Paradiso (imperdibile la torta saracena con mandorle e mirtillo), Flora Alpina (Mezzelune di patate e zucca con ricotta affumicata e pepe rosa oppure le genzianelle al mirtillo con ragù di cervo) e, il mitico Fuciade, stella Michelin e da anni ai vertici della ristorazione trentina.
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