«Frasi razziste, licenziamento eccessivo»

Mercoledì 15 Marzo 2017
(gla) Un rinvio al prossimo 4 maggio per verificare se vi sia, da parte del ministero dell'Istruzione, l'intenzione di valutare una modifica del provvedimento disciplinare inflitto: non più il licenziamento, ma una sospensione dal servizio per Fiorenza Pontini, l'insegnante del liceo Marco Polo di Venezia finita sotto accusa per le frasi razziste e xenofobe pubblicate su Facebook la scorsa estate.
L'udienza di ieri mattina, di fronte al giudice della sezione lavoro di Venezia, Margherita Bortolaso, è durata pochi minuti. I legali della docente, gli avvocati Marco Rigo e Paolo Seno, non si sono opposti al rinvio, nella speranza che la vicenda possa risolversi senza arrivare a sentenza, con una decisione che riconosca l'errore della loro assistita, ma al tempo stesso preveda una sanzione proporzionata al fatto, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta della prima contestazione disciplinare che le è stata mossa nel corso della carriera scolastica.
Nel corso della primaudienza, lo scorso febbraio, la stessa professoressa Pontini aveva chiesto scusa per le frasi postate sul social network, spiegando che a spingerla a scriverle era stata la sofferenza, il dolore per la morte dell'amica Valeria Solesin, la giovane studentessa veneziana uccisa nell'attentato al teatro Bataclan il 13 novembre 2015, a Parigi, ad opera di terroristi dell'Isis.
I suoi difensori si stanno battendo per dimostrare che il licenziamento è un provvedimento sproporzionato e il giudice ha lasciato spazio alle parti per un possibile accordo: se dovesse andare a sentenza ha soltanto due decisioni possibili: annullare o confermare il licenziamento.
Su Facebook la docente aveva scritto: Bisogna eliminare anche i bambini dei mussulmani tanto sono tutti futuri delinquenti; Speriamo che affoghino tutti che non se ne salvi nessuno (a proposito dei migranti), Mi dispiace che qualche profugo si salvi, Almeno morissero tutti; Bruciateli vivi, Ammazzateli tutti.
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