FOTOGRAFIA
Dalla Colonna con il Leone di San Marco alla Veduta verso il Casin

Martedì 24 Ottobre 2017
FOTOGRAFIA
Dalla Colonna con il Leone di San Marco alla Veduta verso il Casin degli Spiriti passando per rive, ponti, campi; splendide immagini di intento pittorico, come La statua della Fortuna segnavento alla Dogana da Mar o Il Colleoni del Verrocchio davanti alla Scuola di San Marco. La Venezia che emerge dagli scatti di Francesco Pasinetti (1911-1949), raccolti nel volume Francesco Pasinetti - Questa è Venezia - 1943 edito da Marsilio e presto esposti in una mostra a Roma al Quirinale, sorprendono per la capacità di restituire una città eterna. A coordinare un progetto dello storico della fotografia Alberto Prandi, scomparso durante la lavorazione del volume che comunque ne conserva il corposo saggio introduttivo, è stato il professor Carlo Montanaro, detentore di buona parte dell'archivio di Pasinetti, pervenuto su affido dalla vedova e dal fratello.
IL VOLUME
All'eclettica figura di Francesco Pasinetti come regista, drammaturgo, sceneggiatore e critico, in continuo approfondimento, si aggiunge ora un ulteriore tassello, sempre nell'ambito delle attività celebrative dedicate a Francesco Pasinetti dalla Regione del Veneto: «La fotografia ha attraversato la vita di Pasinetti in maniera quasi costante - spiega Montanaro - in molti scatti che lo ritraggono al lavoro o a passeggio, porta sempre con sé a tracolla un apparecchio fotografico; alla dispersione di molto materiale proveniente dalla abitazione di Roma, città in cui prematuramente scomparve a soli trentasette anni, e all'incendio di quella di Venezia, si recuperarono migliaia di negativi».
Il volume si può considerare una restituzione filologica di un progetto di pubblicazione che aveva Pasinetti stesso: «In una riemersa lettera del 1943 - prosegue Montanaro - rispondeva ad una editrice di nome Daria Guarnati dichiarandosi pronto a consegnare un libro dal titolo Questa è la Venezia di Francesco Pasinetti, al quale avrebbe aggiunto dei brevi testi; Alberto Prandi si incuriosì e, riordinando il materiale d'archivio, scoprì delle bustine numerate da biglietto da visita che contenevano all'esterno lo stamponcino del negativo e all'interno il negativo stesso; Pasinetti nella lettera parlava di più di duecento fotografie, e il numero coincideva!». Da qui l'idea di portare a compimento un percorso già ben chiaro, arenatosi solo per il sopraggiunto secondo Conflitto mondiale e per la prematura morte.
Nel libro, ogni fotografia è accompagnata dai provini fatti, con i relativi segni indicatori di modifica del taglio dell'immagine. Per Montanaro, che Venezia emerge dalle fotografie di Pasinetti? «La Venezia senza tempo, fotografata negli anni Trenta e Quaranta, ovviamente senza turismo e tutto il resto, con poche persone, e che a mio avviso identifica una forma di classicità della città che può creare solo ammirazione da un lato, e dall'altro rimpianto; è qualcosa che non c'è più, e non potrà più esserci». Presenti anche una premessa dello scrittore Giovanni Montanaro, un testo di Sara Zucchi sul fondo fotografico, e una biografia co-firmata da Luisa Pagnacco. Al termine, una selezione di scatti Non solo Venezia. Nell'importante mostra che dal prossimo 14 novembre al 28 gennaio 2018 si terrà nella Sala mostra del Complesso dei Dioscuri del Quirinale, ci saranno degli ingrandimenti di settantasei scatti di Pasinetti, restaurati e stampati in grande formato da Francesco Barasciutti.
Riccardo Petito
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