Resta in carcere Hazbi Cibaku, il ventiseienne di nazionalità albanese arrestato dalla Guardia di Finanza in calle dei Fabbri, vicino al caffè Quadri, durante i controlli di Carnevale, con l'accusa di aver detenuto un coltello, 50 grammi di cocaina e 3350 euro in contanti, oltre ad una pistola con cartucce 357 magnum, rinvenuta in un'abitazione del Lido condivisa con alcuni connazionali.
Lo ha stabilito il gip dopo l'interrogatorio di convalida tenutosi ieri mattina. Ma le indagini non sono finite: nel telefonino del giovane le Fiamme Gialle hanno rinvenuto fotografie di fucili in merito alle quali l'indagato non ha saputo fornire alcuna plausibile motivazione. Ad attirare l'attenzione degli investigatori sono state anche alcune fotografie di località, principalmente del Lido di Venezia: per quale motivo le ha scattate e conservate nello smartphone? Il giovane, assistito dall'avvocato Fabio Crea, ha spiegato che gli servivano per riconoscere i luoghi nei quali si doveva recare: era arrivato da poco al Lido e non era in grado di orizzontarsi. Ma gli inquirenti sono intenzionati ad approfondire gli accertamenti per verificare se il giovane stesse progettando qualcosa di diverso da uno spaccio di pochi grammi di droga. Nell'abitazione da lui utilizzata, al Lido, è stata sequestrata anche una tela della fine dell'800, di autore ignoto, che rappresenta un Cristo in croce con Maria Maddalena ai suoi piedi.
L'arresto di Cibaku è avvenuto poco dopo le 15 del 28 febbraio: i militari della Finanza si sono insospettiti di fronte all'atteggiamento tenuto dal giovane e da un connazionale e li hanno seguiti, per poi fermarli all'ingresso di piazza San Marco e sottoporli ad una perquisizione personale, nel corso della quale è saltato fuori un coltello da cucina con lama da 12 centimetri, 15 dosi di cocaina purissima già pronte per essere cedute e una consistene somma di denaro in banconote di vario taglio, dai 20 ai 500 euro.
La pistola magnum, a tamburo, è stata scoperta successivamente, nell'abitazione presa in affitto da Cibaku assieme ad alcuni connazionali al Lido di Venezia. nell'interrogatorio di ieri il giovane albanese ha dichiarato di non sapere nulla di quell'arma.
© riproduzione riservata
Lo ha stabilito il gip dopo l'interrogatorio di convalida tenutosi ieri mattina. Ma le indagini non sono finite: nel telefonino del giovane le Fiamme Gialle hanno rinvenuto fotografie di fucili in merito alle quali l'indagato non ha saputo fornire alcuna plausibile motivazione. Ad attirare l'attenzione degli investigatori sono state anche alcune fotografie di località, principalmente del Lido di Venezia: per quale motivo le ha scattate e conservate nello smartphone? Il giovane, assistito dall'avvocato Fabio Crea, ha spiegato che gli servivano per riconoscere i luoghi nei quali si doveva recare: era arrivato da poco al Lido e non era in grado di orizzontarsi. Ma gli inquirenti sono intenzionati ad approfondire gli accertamenti per verificare se il giovane stesse progettando qualcosa di diverso da uno spaccio di pochi grammi di droga. Nell'abitazione da lui utilizzata, al Lido, è stata sequestrata anche una tela della fine dell'800, di autore ignoto, che rappresenta un Cristo in croce con Maria Maddalena ai suoi piedi.
L'arresto di Cibaku è avvenuto poco dopo le 15 del 28 febbraio: i militari della Finanza si sono insospettiti di fronte all'atteggiamento tenuto dal giovane e da un connazionale e li hanno seguiti, per poi fermarli all'ingresso di piazza San Marco e sottoporli ad una perquisizione personale, nel corso della quale è saltato fuori un coltello da cucina con lama da 12 centimetri, 15 dosi di cocaina purissima già pronte per essere cedute e una consistene somma di denaro in banconote di vario taglio, dai 20 ai 500 euro.
La pistola magnum, a tamburo, è stata scoperta successivamente, nell'abitazione presa in affitto da Cibaku assieme ad alcuni connazionali al Lido di Venezia. nell'interrogatorio di ieri il giovane albanese ha dichiarato di non sapere nulla di quell'arma.
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