Folle corsa per arrivare in ospedale La vigilessa fa nascere il bimbo in taxi

Mercoledì 19 Dicembre 2018
LA STORIA
VENEZIA Nemmeno a volerla scrivere, sarebbe venuta così bene. Perché la sceneggiatura dipinta dal destino lunedì sera, in un taxi parcheggiato d'urgenza a piazzale Roma, è una trama perfetta per fare da filo conduttore al più classico dei film di Natale.
Un taxi che arriva in velocità, il tassista che scende chiedendo aiuto e una giovane agente della Polizia municipale, Simona Boscolo Nata - in servizio dal 25 giugno e con il contratto in scadenza la vigilia di Natale - che si improvvisa levatrice e sul divano di quella macchina dove ogni giorno passano decine di persone, fa nascere un bimbo. Mentre al telefono un'operatrice del Suem 118 le suggerisce passo-passo cosa fare.
IL RACCONTO
Marco (il nome è di fantasia, ndr), è venuto al mondo così. In un taxi a piazzale Roma, nella settimana del Natale, mentre la sua mamma - una giovane donna del Bangladesh - si era messa in viaggio per raggiungere il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Santi Giovanni e Paolo. Perché lì lei e suo marito (anche lui bengalese) volevano dare alla luce il loro terzo figlio. Ma la voglia di vita di Marco è stata troppo forte.
«Io e un mio collega stavamo pattugliando a piedi piazzale Roma quando abbiamo visto un taxi scendere a tutta velocità dal ponte della Libertà - racconta l'agente Boscolo Nata - Appena si è fermato, l'autista ci ha chiesto di chiamare l'ambulanza e che stava trasportando una donna incinta, ormai in travaglio. L'ho fatta stendere sul sedile posteriore della macchina, mentre il marito chiamava il 118».
Erano le 20.21 di lunedì sera - come risulta dalle registrazioni del comando della Municipale - e dal Civile un'idroambulanza stava già raggiungendo piazzale Roma, sollecitata da una prima telefonata dell'uomo, alle 20.12.
«L'operatrice del Suem 118 mi ha chiesto cosa vedessi, quando le ho spiegato che si sentivano già i capelli, mi ha detto Allora lo devi far nascere tu - ricorda la vigilessa, spiegando come non ci fosse più tempo per aspettare i soccorsi - Pochi istanti dopo è uscita la testa. Io e la mamma non ci capivamo, lei non parla italiano, le dicevo di spingere e dopo un profondo respiro da parte sua, mi sono trovata il bambino tra le braccia. È stato fantastico. Gli ho pulito la bocca e solleticato i piedini fino all'arrivo dei dottori, che hanno ricoverato lui e la mamma al Civile».
NIENTE PUBBLICO
Una scena a cui hanno assistito solo Zia, il padre del bimbo, e Gianluca Visentin, il tassista che ha trasformato la sua Mercedes Classe B in una sala parto improvvisata. «Ero pietrificato - spiega Visentin - Io, Simona, il papà e la mamma ci siamo chiusi in macchina, sul piazzale c'erano poche persone. Sono sicuro di aver un buon aneddoto da raccontare ai miei futuri passeggeri. Appena è nato mi sono ripreso dallo choc e poi sono tornato a casa da mia moglie e dai miei figli. Loro non li avevo nemmeno visti nascere», ride.
«Ho avuto paura e ne aveva anche mia moglie Thamina - racconta Zia, cuoco ora senza lavoro, in Italia dal 2000 - Per fortuna abbiamo trovato Simona, una persona splendida. Le sarò grato a vita e non è ancora abbastanza. È una bravissima agente».
«COME IN UN FILM»
«Si tratta di una storia bellissima, di quelle che di solito si vedono nei film a New York, ma invece è successa qui - commenta il comandante della Municipale, Marco Agostini - L'esito dimostra come i nostri agenti siano preparati anche all'impensabile. Sì, il contratto di Simona scade alla Vigilia, ma verrà rinnovato per tre anni. Non possiamo assumere direttamente, anche se lei se lo meriterebbe». Ad applaudire l'agente e il tassista, ieri, nel comando della Municipale, anche la vicesindaco Lucia Colle, l'assessore alla Sicurezza Giorgio D'Este e il responsabile del Suem Venezia, Paolo Caputo.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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