Falsi attestati sui motori per le barche Sei a processo

Venerdì 19 Maggio 2017
(gla) Sei imputati sotto accusa per la presunta falsificazione dei certificati di numerosi motori marini destinati ai taxi acquei in servizio in laguna che, secondo la Procura, avevano una potenza di molto superiore a quella dichiarata, e dunque superiore a quella consentita dal Regolamento comunale di 100 cavalli.
Il processo si è aperto ieri mattina, in Tribunale a Venezia, di fronte al giudice Daniela Defazio, a carico di Gian Paolo Zorzo, 55 anni, di Concordia Sagittaria, legale rappresentante della Motordiesel di Portogruaro, Moreno Vizianello, 51 anni, di Casale sul Sile, titolare del Cantiere Vizianello di Venezia, Andrea Merlo, 54 anni, di Venezia, nonché dei pugliesi Enzo Galanto, 35 anni, Cosimo Barnaba, 60 anni e Giovanni Maria Galanto, 40 anni, della Socoges di Monopoli, la società importatrice del motori Hyundai finiti sotto inchiesta. Motori che poi sono stati immessi sul mercato attraverso Motordiesel e installati nel Centiere Vizianello. A sostenere l'accusa è il pm Francesca Crupi che, ieri mattina, ha introdotto le prove che dovranno essere assunte nel corso del dibattimento.
L'inchiesta risale al 2014, quando la Capitaneria di porto effettuò il sequestro di una quarantina di schede elettroniche installate in altrettanti motori marini, che poi furono sottoposte ad un accertamento tecnico che, secondo la Procura, ha verificato la discrepanza tra la potenza effettiva e quella annotata nei certificati.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Marino De Franceschi, Andrea Niero, Gianluca Liut e Filippo Spera, ha scelto di andare a dibattimento per dimostrare l'insussistenza delle accuse contestate dalla Procura. Il processo proseguirà il 16 giugno del prossimo anno.
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