EDICOLE DEBORDANTI
VENEZIA Quante volte ci sono state manifestazioni di indignazione

Giovedì 22 Novembre 2018
EDICOLE DEBORDANTI
VENEZIA Quante volte ci sono state manifestazioni di indignazione da parte dei veneziani (e anche dei turisti) per tutte quelle edicole trasformate in bazar di magliette e mascherine dove si trovano una decina di quotidiani e nessun settimanale? Ora il Comune e la polizia locale hanno deciso di passare ai fatti, perché la vendita dei giornali è disciplinata da norme precise: i prodotti editoriali devono essere al massimo il 45 per cento della merce esposta. Il risultato? Nell'ultimo mese 13 o 14 edicole sono state sanzionate e, non avendo ottemperato in tempo utile, avranno una sospensione dell'attività per una decina di giorni.
RIALTO
L'edicola di Calle Larga Mazzini, che era diventata il simbolo di tutto questo, dovrà osservare i dieci giorni di sospensione, anche se poi magari riprenderà a fare ciò che faceva prima, cioè utilizzare un posto concesso per la vendita giornali per vendere altre cose. A dire il vero, l'elenco delle edicole da chiudere è così lungo che i vigili hanno dovuto fare un calendario di chiusure per non impedire de facto la distribuzione dei giornali in tutta la città.
I CASI POSITIVI
C'è anche chi è risultato perfetto ad ogni controllo ed espone addirittura molti più prodotti editoriali di quello che sarebbe il minimo e, anzi, vende praticamente solo quelli. Un elogio da parte degli agenti è arrivato infatti alle edicole dei giardini Papadopoli e dell'Ascension, dietro piazza San Marco: ineccepibili.
CONTROLLI A TAPPETO
Gli agenti del Servizio attività produttive ed edilizia, coordinati dal commissario capo Flavio Gastaldi, hanno effettuato una serie di controlli a tappeto misurando non solo tutte le edicole, ma anche le occupazioni di suolo pubblico da parte di bar e ristoranti e anche da parte dei banchetti degli ambulanti. Nei casi in cui ci sono di mezzo, concessioni o autorizzazioni, gli agenti quando vedono una difformità rispetto a leggi o regolamenti, fanno una diffida amministrativa, invitando il titolare dell'attività ad ottemperare entro pochi giorni. Alla scadenza ritornano e, se il problema persiste, scatta la sanzione. Che, nel caso delle edicole, non può essere pecunicaria perché i gestori sono per la maggioranza cittadini stranieri che - a detta del Comune anche ufficialmente - non hanno mai pagato un solo euro di multe (4,5 milioni non pagati che comunque sono a bilancio come crediti inesigibili).
«Il numero di sanzioni in questo campo - commenta il comandante Marco Agostini - è triplicato nell'ultimo anno e il numero di diffide amministrative più che decuplicato».
Per dare qualche numero, nel 2018 ci sono state 250 diffide solo a Venezia, mentre nel 2017 (anno dell'introduzione) ce ne furono 17 tra Venezia e Mestre.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci