Dopo lo spostamento di incarico c'è ora il risvolto penale

Venerdì 19 Maggio 2017
Dopo lo spostamento di incarico c'è ora il risvolto penale
Si avvicina l'ora del processo penale per Fiorenza Pontini, l'insegnante che, nell'estate dello scorso anno, finì nell'occhio del ciclone per via di una serie di frasi razziste e xenofobe pubblicate sul proprio profilo Facebook, aperto a tutti.
La Procura ha provveduto a notificarle l'avviso di conclusione delle indagini, la procedura che, normalmente, precede una richiesta di rinvio a giudizio. Il pm Paola Mossa le contesta il reato di istigazione all'odio razziale in relazione a 12 post, pubblicati tra il 13 luglio e il 20 agosto del 2016. Il suo legale l'avvocato Renato Alberini, avrà venti giorni di tempo per chiedere l'eventuale interrogatorio della sua assistita o per depositare una memoria.
Dopo un'interrogazione parlamentare, presentata lo scorso autunno, e le molte polemiche suscitate dalla vicenda, la docente, all'epoca in servizio al liceo Marco Polo di Venezia, fu sottoposta ad un procedimento disciplinare e licenziata all'inizio dell'anno. Ma, un mese fa, ha siglato un accordo con il ministero dell'Istruzione, in base al quale la sanzione è stata ridotta a sei mesi di sospensione: la professoressa rientrerà al lavoro tra una settimana, il prossimo 26 maggio, non più con mansioni di insegnamento, ma con incarichi amministrativi presso l'Ufficio scolastico regionale.
Nell'avviso di conclusione delle indagini, firmato anche dal procuratore reggente Adelchi D'Ippolito, la professoressa Pontini viene accusata di aver «incitato alla violenza e commesso atti di provocazione per motivi razziali, etnici e religiosi».
Queste le frasi nel mirino. 13 luglio: «Vi odio maledetti, vi brucerei vivi» (a commento della notizia di un marocchino che gettò a terra un crocifisso in una chiesa. 15 luglio: «Musulmani tutti delinquenti, vanno estirpati alla radice». 21 luglio: «se scrivo che siete degli inetti ed ignoranti sono buona. Siccome dai bambini non beccate un centesimo li fate sgomberare ma ai commercianti abusivi neri o di qualsiasi altra razza permettete ogni porcheria» (a commento dello sgombero di un mercatino di giocattoli allestito da bambini). 22 luglio: «Ah poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani, tanto sono tutti futuri delinquenti». 27 luglio: «Non vogliamo condividere proprio nulla con voi. Delinquenti» (riferito alle parole del presidente degli Islamici veneti). 7 agosto: «Sono pienamente d'accordo, sono tutti delinquenti». «Bisogna ucciderli tutti» (commentando la notizia dello sputo ad un crocifisso). 9 agosto: «Se lo Stato non interviene dobbiamo farci giustizia da soli» (a commento dell'uccisione di un marocchino). 18 agosto: «Almeno morissero tutti» (dopo la notizia di un malore occorso ad un imam). 20 agosto: «Mi dispiace sentire che più di qualche profugo si salva. Questa invasione di profughi è la peste del terzo millennio...» «Permettere il burkini nelle spiaggie o nelle piscine? Follia pura. Vadano nei loro paesi noi non le vogliamo...» «Un altro salvataggio ma non potevate lasciarli morire».
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