DOLO
(G.P.B.) «Quando sono arrivato di corsa in ospedale il piccolo era

Sabato 17 Marzo 2018
DOLO
(G.P.B.) «Quando sono arrivato di corsa in ospedale il piccolo era vivo ma poco vitale». La testimonianza, ieri in Tribunale, è quella del dottor Michele Cacco dell'ospedale di Dolo, chiamato dal giudice Ciampaglia a raccontare quello che accadde in reparto la sera del 26 dicembre 2014. Il processo vede imputato il falso ginecologo Andrea Stampini, 67 anni, di Ferrara, ieri presente in aula. Il pubblico ministero Gava gli contesta il reato di esercizio abusivo della professione, le lesioni colpose e il non aver eseguito la procedura richiesta per questo tipo di interventi (il feto aveva una posizione particolare). Il processo verte sul fatto che una mamma di Camponogara, dopo tre gironi di contrazioni, decise di andare in ospedale ma le cose si complicarono a tal punto che suo figlio nacque con gravi lesioni che lo costrinsero ad una lunga riabilitazione. «Quella sera avevo finito alle 20 - ha detto il medico - mi sembrava una situazione del tutto normale, ed ero reperibile. Attorno alle 23 mi arrivò la telefonata dell'ospedale. Mi precipitai in reparto, salendo le scale di corsa per non perdere tempo. Mi era stato detto che c'erano dei problemi ad estrarre il piccolo e così mi misi al lavoro. Il problema era provocato dalla difficoltà di estrarre il corpo, in particolare da una spalla. Alla fine, dopo alcuni tentativi, sono riuscito nel mio intento. Si vedeva che il neonato aveva sofferto: era vivo, ma poco vitale. Ero teso, mi diedero dei tranquillanti». Dopo di lui sono state sentite due infermiere e un'anestesista le quali, oltre a sottolineare il buon lavoro di Cacco, hanno ricordato i problemi emersi in reparto prima dell'arrivo del medico. Prossima udienza l'11 settembre (parti civili avvocati Bortolotto, Ceschin e Sorrentino).
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