DOLO
Due banditi armati di pistola e a viso scoperto hanno rapinato la storica

Sabato 14 Ottobre 2017
DOLO Due banditi armati di pistola e a viso scoperto hanno rapinato la storica
DOLO
Due banditi armati di pistola e a viso scoperto hanno rapinato la storica orologeria/oreficeria Ciach di via Mazzini, in pieno centro urbano a Dolo, ora gestita dalla famiglia Canova.
Quella che è la terza rapina subita dall'attuale proprietà è avvenuta verso le 17 di ieri. Il negozio si affaccia sulla strada regionale rivierasca e al colpo hanno assistito molte persone, in particolare quelle ferme alle due opposte stazioni in attesa degli autobus per Venezia e Padova. Al momento dell'irruzione dei due banditi nel negozio, erano presenti una delle due titolari, Elena Canova, e un lavorante che aggiusta gli orologi. Un bandito a volto scoperto ha suonato alla porta/bussola e si è fatto aprire dicendo che era un carabiniere.
LA DINAMICA
Una volta all'interno, ha tirato fuori una pistola e ha intimato alla titolare che stava dietro il bancone e all'operaio che si trovava nel retro del negozio di alzare le mani e di non muoversi. Poi ha fatto entrare il complice, che ha legato loro le mani dietro la schiena, utilizzando uno spago per la donna e, per l'uomo, una fascetta di plastica di quelle che si usano per chiudere gli scatoloni. Le due persone rapinate sono state costrette a sdraiarsi a terra dentro uno stanzino. I delinquenti hanno quindi aperto la cassa e rubato tutto il denaro contenuto al suo interno, poi si sono impossessati di alcuni gioielli e orologi di valore esposti su una vetrinetta, riponendo il tutto dentro due borsoni.
Erano molto nervosi e si sono espressi in un italiano caratterizzato da un accento dell'est Europa. Rispetto a quanto era presente nel negozio, hanno arraffato molto poco. Nel frattempo qualcuno che stava assistendo alla rapina dalla strada ha chiamato i carabinieri, che sono giunti sul posto mentre i banditi stavano uscendo dal negozio.
LA FUGA
Alla vista dei militari i due sono fuggiti lungo il marciapiede in direzione di Fiesso d'Artico, sparendo poi alla vista. Molto probabilmente hanno imboccato un vicolo che da via Mazzini conduce verso via Dauli e da lì in direzione del cimitero comunale. In aiuto dei carabinieri sono accorsi a piedi anche alcuni giovani, che hanno recuperato a terra parte degli oggetti rubati, subito riconsegnati alla gioielleria. Al loro inseguimento si è messo anche il titolare di una tabaccheria posta nei pressi della gioielleria. Uno dei banditi si è però girato e gli ha puntato contro la pistola, facendolo desistere dall'inseguimento.
Data l'ora e il posto centrale della cittadina rivierasca, alla scena hanno assistito moltissime persone, molte della quali si sono messe ad urlare e imprecare contro i due rapinatori in fuga. Tutta la scena della rapina è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del negozio e, sulla parte esterna, anche da altre videocamere di esercizi pubblici. Qualcuno avrebbe visto i due salire a bordo di una Fiat Punto di colore scuro, parcheggiata nei pressi di via Dauli. I carabinieri sono sulle loro tracce. Visto il luogo e il modo con il quale hanno messo a segno la rapina, si tratterebbe di dilettanti.
IL NEGOZIO
Il frutto della rapina non è stato ancora quantificato, ma non si tratterebbe di una somma importante. L'orologeria/oreficeria è gestita dalle sorelle Canova, Patrizia ed Elena, che hanno ereditato il negozio dal padre Elia, che a suo tempo lo aveva rilevato dalla famiglia Ciach. Patrizia è la moglie dell'ex sindaco di Dolo, Claudio Bertolin, che subito dopo la rapina si è recato nel negozio. «Mia moglie non era in negozio - racconta - Sua sorella è molto scossa dalla vicenda, ma l'importante è che non sia successo nulla di grave e che sia su di lei, sia sull'operaio, i rapinatori non abbiano infierito fisicamente».
Vittorino Compagno
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