PORTOGRUARO
Nel Portogruarese economia a tinte chiaro-scure: diminuiscono i residenti e cala il numero delle imprese. Cresce solo il settore dei servizi e dell'alloggio-ristorazione. La Camera di commercio Venezia Rovigo delta lagunare ha presentato in un incontro in Municipio i servizi e le opportunità offerti dalla Camera alle imprese e gli ultimi dati disponibili sull'economia del territorio. Da questi numeri emerge un quadro non proprio positivo. Partiamo dalle cifre sulla popolazione, che, seppur di poco, cala. A Portogruaro, con 25mila 115 abitanti del 2017, si riduce dello 0,1 rispetto al 2016. È invece dello 0,2 il calo dei residenti in tutto il Portogruarese. Il numero di imprese, dal 2009 al 2017, cala addirittura del 5,6 per cento che, se raffrontato con il calo generale delle imprese nella Città metropolitana di Venezia (meno 1 per cento), è piuttosto significativo. Portogruaro si conferma comunque il 5. Comune a livello provinciale per numero di imprese e il 6. per numero di addetti. Rispetto all'area metropolitana, quest'area si configura ancora a forte vocazione agricola (16,3 per cento delle aziende contro il 9 per cento della Città metropolitana). Il settore dell'agricoltura, assieme a quello delle costruzioni, è tuttavia quello che ha visto ridursi maggiormente il numero di aziende. Parliamo di un meno 23 per cento dal 2009 al 2017 per il primo e di un meno 20 per cento il secondo. Crescono bene il settore dei servizi (+12,4 per cento dal 2009 ad oggi) e quello dell'alloggio e ristorazione (+7,3 per cento). Tra i dati dei singoli Comuni, spicca in positivo quello di San Stino di Livenza, che per il numero delle attività manifatturiere è il secondo Comune del mandamento a soli due punti di distacco da Portogruaro: 17 per cento contro 19 per cento. Complessivamente, tuttavia, il settore è calato del 13,2 per cento dal 2009. Sul settore alloggio - ristorazione Caorle batte Bibione con una presenza del 37 per cento di attività contro il 32 per cento della spiaggia del Comune di San Michele al Tagliamento. Guardando alle dimensioni d'impresa, ben il 93,3 per cento delle sedi ha meno di 10 addetti e solo 48 sedi di impresa hanno più di 50 addetti. Il 59,2 per cento degli imprenditori ha più di 50 anni e gli imprenditori giovani, con un'età compresa tra i 30 e 49 anni, sono prevalentemente stranieri (54,4 per cento contro il 35,3 per cento degli italiani). Ultimo dato interessante, e positivo, è quello sulle assunzioni, che nel 2017 sono aumentate del 25 per cento rispetto al 2016, con un saldo occupazionale di 725 unità. Il 70 per cento delle assunzioni è avvenuto tuttavia con contratti a tempo determinato. Questa nuova iniziativa della Camera di Commercio - commenta il vicepresidente Siro Martin è sicuramente da ripetere perché dà la possibilità ai territori di conoscere la loro realtà economica. Il Portogruarese presenta dati non confortanti, anche se in ripresa. Credo sia sempre più necessario creare una sinergia più stretta tra spiagge ed entroterra.
Teresa Infanti
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Portogruarese economia a tinte chiaro-scure: diminuiscono i residenti e cala il numero delle imprese. Cresce solo il settore dei servizi e dell'alloggio-ristorazione. La Camera di commercio Venezia Rovigo delta lagunare ha presentato in un incontro in Municipio i servizi e le opportunità offerti dalla Camera alle imprese e gli ultimi dati disponibili sull'economia del territorio. Da questi numeri emerge un quadro non proprio positivo. Partiamo dalle cifre sulla popolazione, che, seppur di poco, cala. A Portogruaro, con 25mila 115 abitanti del 2017, si riduce dello 0,1 rispetto al 2016. È invece dello 0,2 il calo dei residenti in tutto il Portogruarese. Il numero di imprese, dal 2009 al 2017, cala addirittura del 5,6 per cento che, se raffrontato con il calo generale delle imprese nella Città metropolitana di Venezia (meno 1 per cento), è piuttosto significativo. Portogruaro si conferma comunque il 5. Comune a livello provinciale per numero di imprese e il 6. per numero di addetti. Rispetto all'area metropolitana, quest'area si configura ancora a forte vocazione agricola (16,3 per cento delle aziende contro il 9 per cento della Città metropolitana). Il settore dell'agricoltura, assieme a quello delle costruzioni, è tuttavia quello che ha visto ridursi maggiormente il numero di aziende. Parliamo di un meno 23 per cento dal 2009 al 2017 per il primo e di un meno 20 per cento il secondo. Crescono bene il settore dei servizi (+12,4 per cento dal 2009 ad oggi) e quello dell'alloggio e ristorazione (+7,3 per cento). Tra i dati dei singoli Comuni, spicca in positivo quello di San Stino di Livenza, che per il numero delle attività manifatturiere è il secondo Comune del mandamento a soli due punti di distacco da Portogruaro: 17 per cento contro 19 per cento. Complessivamente, tuttavia, il settore è calato del 13,2 per cento dal 2009. Sul settore alloggio - ristorazione Caorle batte Bibione con una presenza del 37 per cento di attività contro il 32 per cento della spiaggia del Comune di San Michele al Tagliamento. Guardando alle dimensioni d'impresa, ben il 93,3 per cento delle sedi ha meno di 10 addetti e solo 48 sedi di impresa hanno più di 50 addetti. Il 59,2 per cento degli imprenditori ha più di 50 anni e gli imprenditori giovani, con un'età compresa tra i 30 e 49 anni, sono prevalentemente stranieri (54,4 per cento contro il 35,3 per cento degli italiani). Ultimo dato interessante, e positivo, è quello sulle assunzioni, che nel 2017 sono aumentate del 25 per cento rispetto al 2016, con un saldo occupazionale di 725 unità. Il 70 per cento delle assunzioni è avvenuto tuttavia con contratti a tempo determinato. Questa nuova iniziativa della Camera di Commercio - commenta il vicepresidente Siro Martin è sicuramente da ripetere perché dà la possibilità ai territori di conoscere la loro realtà economica. Il Portogruarese presenta dati non confortanti, anche se in ripresa. Credo sia sempre più necessario creare una sinergia più stretta tra spiagge ed entroterra.
Teresa Infanti
