Crollo alla Reggia di Caserta cede soffitto, nessun ferito

Lunedì 11 Dicembre 2017
Crollo alla Reggia di Caserta cede soffitto, nessun ferito
IL CEDIMENTO
Alla fine si è risolto tutto con un grande spavento ma poteva andare in ben altro modo alla Reggia di Caserta, interessata nella tarda mattinata dal cedimento di un consistente pezzo di intonaco dal soffitto della finestra della Sala delle dame di compagnia. Per fortuna non c'erano visitatori in quell'area (l'accesso al balcone è delimitato) quando i calcinacci sono crollati nel bel mezzo della stanza attigua al bagno della regina. Nessun ferito. Unica conseguenza una piccola deviazione al percorso museale per consentire ai tecnici di stilare le loro perizie.
«Niente di strutturale», rassicura il direttore del Museo Mauro Felicori che, in attesa di indagini più approfondite in programma domani, avanza una prima spiegazione ricordando precedenti interventi effettuati su quell'area con tecniche datate. «Fin d'ora - osserva il direttore del museo - si può supporre che si tratti dell'esito di un rifacimento integrale compiuto dopo un terremoto negli anni 30 che non ha ben aderito al supporto, e degli interventi di rafforzamento eseguiti nel 1985, quando ancora si realizzavano iniezioni di cemento che nel tempo si sono rivelate talvolta incompatibili con la calce».
I RILIEVI TECNICI
Felicori parla sulla scorta della relazione stilata dai tecnici. Il crollo dello strato di intonaco - scrivono - ha interessato l'intera superficie del soffitto del vano finestra. Il rivestimento in questione non aveva dato segnali di distacco. Non solo. Nello strato di malta del sottofondo dell'intonaco crollato non si notano segni di infiltrazione d'acqua né di lesioni della piattabanda né altri fenomeni di evidente degrado.
Il fatto che l'intonaco sia crollato tutto insieme fa ipotizzare che si sia trattato di uno strato interamente rifatto e ridecorato nelle riparazioni seguite al sisma del 1930. Inoltre il vano finestra è immediatamente adiacente alla saletta dell'avancorpo orientale, porzione del palazzo che ha subito danni nel terremoto del 1980. E dove nel 1985 sono state installate alcune catene nella muratura, realizzate con perforazioni armate lunghe e iniezioni di cemento. Quindi il distacco dell'intonaco potrebbe essere attribuito alle sollecitazioni interne causate dall'iniezione di cemento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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