Crociere, la rotta del Pd: «Navi allo scalo dei petroli»

Venerdì 8 Febbraio 2019
IL PROGETTO
MESTRE Il porto di San Leonardo a Fusina ospita una trentina di petroliere l'anno, circa due al mese, per il resto è vuoto perché la grande Porto Marghera della petrolchimica è scomparsa da anni e quindi di greggio ne serve molto meno. Perciò potrebbe essere il luogo ideale per ospitare le grandi navi da crociera e non a caso secondo il Pd veneziano che lo sostiene sarebbe uno dei 13 progetti all'esame del ministero dei Trasporti nell'ambito della valutazione costi-benefici: a Fusina ce ne starebbero cinque di grandi navi invece delle tre che si potrebbero sistemare nel canale industriale Nord a Porto Marghera secondo il progetto scelto dal Comitatone del 7 novembre 2017 e poi messo in cantina dal nuovo Governo gialloverde.
COSTI RIDOTTI
Per attrezzare San Leonardo basterebbero al massimo 150 milioni di euro e due anni, non servirebbe scavare (né a Fusina, né il canale Vittorio Emanuele o il canale industriale Nord) ma le banchine si potrebbero inserire (come in un Lego) sugli spazi attuali. E allo stesso tempo sarebbe nullo anche l'impatto sulla zona industriale e portuale di Marghera perché le navi da crociera si fermerebbero prima di incrociare quelle che trasportano merci. Sistemarle nel canale Nord, invece, comporterebbe un taglio del 40% del traffico commerciale e di altrettanti posti di lavoro.
Il progetto è stato proposto nel 2015 da Carlo Magnani e Agostino Cappelli dell'Iuav, ed ora il Pd ne diventa promotore perché lo considera l'unico in grado di tutelare le crociere, l'ambiente e il lavoro. Lo ha rilanciato il nuovo circolo Insieme di via Dante, sorto dalla rinascita del circolo dei ferrovieri ma per occuparsi del lavoro in tutti i suoi aspetti (ferrovie, portualità, aeroporti, logistica, appalti, associazionismo), «una platea di 20 mila persone che alle ultime elezioni non hanno più votato Pd perché il partito aveva smesso di ascoltare il lavoro e i lavoratori» ha detto Umberto Tronchin attivista e storico sindacalista Cgil, assieme al segretario del circolo Sandro Mimmo e al segretario del Pd comunale Giorgio Dodi. L'operazione rinascita del Partito Democratico riparte dalla base, e coinvolge anche altri circoli che stavano morendo.
Tornando al progetto per le grandi navi, l'analisi del Pd boccia anche quello di Duferco perché a San Nicolò al Lido le navi ormeggerebbero perpendicolari alla direzione prevalente del vento facendo quindi da gigantesca vela, e provocherebbero un traffico insostenibile di lancioni nel canale della Giudecca.
LA MARITTIMA AL CENTRO
San Leonardo, invece, sarebbe semplicemente un punto di sbarco da dove, poi, con imbarcazioni anti moto ondoso (e magari elettriche) porterebbero i turisti alla Marittima che rimarrebbe l'hub di riferimento dove si effettuerebbero carico e scarico bagagli, check-in e altre operazioni; inoltre le centinaia di camion che portano i rifornimenti alle navi non passerebbero più per il ponte della Libertà ma per la Romea.
Problemi? San Leonardo è in uso all'Eni, e con il Gruppo energetico bisogna trattare, anche perché pare che lo abbia individuato come punto strategico per creare un grande centro logistico di distribuzione dei carburanti.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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