Contromano
di Antonio Albanese, 103'
Oba, un giovane senegalese, vende calzini filo di Svezia. Mario, che li vende da sempre nel suo negozio, lo corregge ogni volta infastidito per la concorrenza e l'insapienza dell'ambulante. È la storia di un uomo ordinario, e ordinariamente razzista, che crede di aver trovato la soluzione per risolvere il problema dell'immigrazione e così facendo invece risolve il problema della sua monotona e grigia vita. Dopo sedici anni Albanese torna alla regia di un road movie tra Milano e Senegal con tanto di integrazione alla rovescia. L'obbligo del buonismo fa del male a un esercizio di messa in scena comunque coerente e con qualche momento comicamente felice.
Un sogno chiamato Florida
di Sean Baker, 115'
Moonie, Scooty e Jancey vivono in un degradato condominio-motel vicino a Disneyland. Le madri dei tre bambini campano alla giornata, bevono, fumano, e si concedono a pagamento. Halley, la giovane mamma di Moonie, è la più border line, lungo il confine fra legalità e crimine, fra rispetto di sé e perdita di ogni dignità. Un'America poco scintillante e dove il suo sogno è il contro altare di quello disneyano. Ripetitivo, ma con un buon sottofondo di speranza e allegria.
A cura di Giuseppe Ghigi
© RIPRODUZIONE RISERVATA di Antonio Albanese, 103'
Oba, un giovane senegalese, vende calzini filo di Svezia. Mario, che li vende da sempre nel suo negozio, lo corregge ogni volta infastidito per la concorrenza e l'insapienza dell'ambulante. È la storia di un uomo ordinario, e ordinariamente razzista, che crede di aver trovato la soluzione per risolvere il problema dell'immigrazione e così facendo invece risolve il problema della sua monotona e grigia vita. Dopo sedici anni Albanese torna alla regia di un road movie tra Milano e Senegal con tanto di integrazione alla rovescia. L'obbligo del buonismo fa del male a un esercizio di messa in scena comunque coerente e con qualche momento comicamente felice.
Un sogno chiamato Florida
di Sean Baker, 115'
Moonie, Scooty e Jancey vivono in un degradato condominio-motel vicino a Disneyland. Le madri dei tre bambini campano alla giornata, bevono, fumano, e si concedono a pagamento. Halley, la giovane mamma di Moonie, è la più border line, lungo il confine fra legalità e crimine, fra rispetto di sé e perdita di ogni dignità. Un'America poco scintillante e dove il suo sogno è il contro altare di quello disneyano. Ripetitivo, ma con un buon sottofondo di speranza e allegria.
A cura di Giuseppe Ghigi
