CONFARTIGIANATO Troppi costi per le revisioni Officine a rischio

Lunedì 17 Luglio 2017
I centri di revisione auto del veneziano sono a rischio paralisi. Lo denuncia il presidente della Confartigianato Città Metropolitana di Venezia Salvatore Mazzocca che parla di «controlli fatti al risparmio senza seguire passo passo i protocolli previsti, mancati adeguamenti tariffari, e continui e a volte illogici adempimenti normativi».
Un problema non da poco che riguarda 120 officine in provincia di Venezia e centinaia di lavoratori che, a causa di queste criticità, rischiano il posto di lavoro e che nel 2016, per quanto riguarda la provincia di Venezia, hanno revisionato 190.919 autovetture e 25.950 motoveicoli. «Il mancato adeguamento della tariffa ministeriale, ferma al 2007 e non aggiornata nemmeno ai parametri inflattivi dell'Istat, è la nota più dolente che spiazza gli artigiani spiega il presidente provinciale della Federazione Autoriparazione Alessandro Marin . Ogni officina deve annualmente spendere e investire per adeguarsi alle novità normative, sia in nuovi strumenti sia sulla formazione del personale, e se i margini sono sempre più bassi, alla fine fare le revisioni rischia di diventare un servizio non più sostenibile. Ad esempio, solo per il nuovo protocollo informatico obbligatorio, ogni officina ha speso mediamente 13 mila euro in nuove attrezzature per ogni linea di revisione».
E poi ci sono le autofficine che, per risparmiare tempo e costi, effettuano le revisioni con superficialità, senza seguire tutti i passaggi previsti dai protocolli. «Così danneggiano i colleghi onesti che lavorano con professionalità e qualità e, non ultimi, gli automobilisti» continua Marin.
Sul fronte della burocrazia, invece, ci sono assurdità «come l'obbligo di fornire un attestato di capacità finanziaria, rilasciato a pagamento dagli istituti di credito o società finanziarie, quando le imprese già pagano anticipatamente allo Stato i diritti per poter fare le revisioni». Per questi motivi il presidente Mazzocca appoggia il pressing della Confartigianato nazionale sul Ministero affinché «si risolvano queste criticità. Le aziende del settore, peraltro, sono chiamate a svolgere per conto dello Stato un compito strategico e fondamentale ai fini della sicurezza stradale, della tutela della collettività e degli automobilisti».
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