Conca di Malamocco Lo studio del Cvn ancora non c'è

Venerdì 28 Aprile 2017
Fortuna che il Mose, tra scandali e ritardi, entrerà in funzione solo nel 2022 e quindi c'è ancora tempo per salvare il porto di Venezia. Non molto, purtroppo, a giudicare dalle ultime risposte del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture all'interrogazione a risposta immediata dei parlamentari di Articolo Uno-Mdp Michele Mognato, Delia Murer, Davide Zoggia, Franco Bordo e Vincenzo Folini.
La conca di navigazione di Malamocco è sbagliata ed è l'unico passaggio per le navi quando le barriere del Mose sono sollevate. Nel 2013 il Magistrato alle acque comunicava che per quella conca sarebbero potute transitare navi da 280 metri di lunghezza, i piloti nel 2015 hanno verificato, invece, che al massimo è riuscita a passare una nave da 217 metri ma in assenza totale di vento e di corrente.
Il Ministero, e siamo a fine aprile del 2017, ha risposto che il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche del Veneto (ex Magistrato alle acque) ha comunicato di essere ancora in attesa delle risultanze di uno studio commissionato dal Consorzio Venezia Nuova a una società specializzata.
I parlamentari sono rimasti basiti sentendo la risposta: «Riteniamo che l'attesa non sia più procrastinabile e crediamo indispensabile che tale società concluda al più presto i propri lavori - affermano - perché è necessario sapere la dimensione delle navi che possono transitare evitando così che sia pregiudicata la funzionalità del porto commerciale».
I quattro parlamentari ricordano che il Comitatone nel 2003 ha definito la conca come struttura permanente necessaria a garantire l'accesso al porto, assicurandone l'agibilità con le paratoie in funzione e in qualsiasi condizione meteorologica. E al momento, invece, questa accessibilità non è affatto garantita. Oltretutto, concludono Mognato, Murer, Zoggia, Bordo e Folini, conoscere gli esiti di questo studio serve «per consentire una volta per tutte di acclarare l'esistenza di errori e le eventuali responsabilità» e «per programmare e finanziare eventuali lavori di adeguamento». Prima che sia troppo tardi, e che Venezia si trovi (forse) salvata dalle acque alte ma condannata alla povertà senza più il porto che è elemento fondamentale dell'economia cittadina. (e.t.)
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