Comune, è scontro sul bilancio È iniziata la battaglia in Consiglio

Mercoledì 19 Dicembre 2018
LA DISCUSSIONE
VENEZIA Per l'assessore Miche Zuin è il «bilancio della svolta», che per la prima volta abbassa la Tari, grazie agli incassi della tassa di soggiorno. Per le opposizioni è un bilancio che mette a nudo le contraddizioni della politica comunale sul turismo, che conferma i tagli della gestione commissariale, senza avere il coraggio di abbassare nemmeno l'addizionale Irpef. É iniziato così, ieri, in Consiglio comunale, l'esame del bilancio di previsione 2019 che dovrebbe essere votato venerdì. Il primo di quattro giorno di discussione che si è incentrato sull'impianto generale della manovra e su alcune delibere: dalla Tari, all'imposta di soggiorno, dalla dismissione delle partecipate minori, all'addizionale Irpef. Zuin ha insistito molto sulla novità di un bilancio «meno angoscioso» che, per la prima volta, può diminuire la pressione fiscale, con la riduzione della Tari. Un taglio del 30% per i negozi di vicinato, del 20% per quelli sotto i 100 metri quadri fuori dai centri commerciali, di una media del 2,7% per le famiglie. Altra novità la creazione di una nuova categoria dei take away, a cui la tassa delle scoasse sarà, invece, aumenta del 14%. A rendere possibile la manovra i soldi in più in arrivo dall'imposta di soggiorno, che elimina gli sconti per le locazioni turistiche in terraferma e isole.
Varie le critiche delle opposizioni. In particolare i 5 Stelle hanno puntato il dito sulla mancanza di strategia e sulle contraddizioni dell'amministrazione che, con l'imposta di soggiorno, sembra voler mettere un freno alla proliferazione dei posti letto, in realtà fa tutt'altro, con le scelte urbanistiche per Mestre e i continui cambi d'uso concessi. Allo stesso modo, ora va incontro ai negozi di vicinato, dopo aver aiutato i centri commerciali. «Queste novità introdotte nel bilancio sono solo operazioni di facciata - ha accusato Sara Visman - i danni sono stati fatti con le scelte urbanistiche del passato orientate solo alla monocultura turistica. E il paradosso è ora che si voglia riparare ai danni proprio con l'imposta del soggiorno, quando per i rifiuti si potrebbe puntare sulla loro diminuzione».
Critico anche il Pd, che ha anticipato alcuni degli emendamenti che presenterà oggi. In uno in particolare chiederà che il taglio degli sconti per la tassa di soggiorno non riguardi solo le case turistiche di terraferma, ma anche gli alberghi, con un recupero di 2,7 milioni. Emanuele Rosteghin ha chiesto anche l'«apertura di un confronto serrato con la Regione» perché la legge regionale sul turismo venga riformata per la casistica di Venezia. «Quello che va bene altrove, qui fa danni. E fino a quando non si cambierà la legge, le soluzioni saranno tutti palliativi». Più in generale Monica Sambo ha ricordato come i tagli della gestione commissariale siano sempre stati «confermati in questi anni. Ora c'è una riduzione della Tari, ma manca una visione e non c'è attenzione per i più deboli». In particolare il bilancio conferma per l'addizionale Irpef la soglia per l'esenzione di 10mila euro. «La più bassa d'Italia - ha accusato Rosteghin - Chiediamo che venga portata a 12mila, come a Milano e Firenze. Basterebbero 700mila euro, si potrebbero recuperare dalla scontistica dell'imposta di soggiorno per gli alberghi di Mestre. Basterebbe volerlo».
R. Br.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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