Com'è divertente la morte del tiranno

Venerdì 19 Gennaio 2018
Com'è divertente la morte del tiranno
La morte di Stalin e la lotta per la sua successione, nella Russia di Malenkov e Kruscev, Molotov e Beria. Da una graphic novel francese, una specie di ilare e corrosiva black comedy, dove la risata si spegne nel vero senso della tragedia di un popolo costretto a vivere nel sospetto e nella paura. Lo scozzese Armando Iannucci, di ovvie discendenze italiane, firma un film divertente, anche grazie a un cast perfetto, dal Kruscev di Steve Buscemi, lo stratega che ne esce con un'immagine devastata, al Molotv di Michael Palin dei Monty Python, fino al Berija di Simon Russell Beale. Morto Stalin, se ne fa un altro traduzione scanzonata del più rigoroso The death of Stalin potrà risultare comunque indigesto a chi pensa sia sempre arduo ridere (e qui si ride indubbiamente) su fatti storici drammatici. E il film su questo passa forse con superficialità estrema, come se dentro questo spavaldo tentativo ci fosse anche il bisogno di superare indignazione e rabbia, perché lo spostamento emotivo sembra spesso dimenticare davvero il dramma. Insomma ridere si può, ma non tutti possono essere Lubitsch. Però il corpo di Stalin steso sul pavimento è una carcassa ingombrante. (adg)
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