Codice sbagliato, niente rimborso

Giovedì 18 Ottobre 2018
IL CASO
MESTRE Duemilacinqucento euro per una tv, un impegno economico non indifferente che una coppia di pensionati di Favaro aveva deciso di regalarsi per godersi il relax. A giocare un ruolo fondamentale nell'acquisto alla Sme di Marghera era stata la possibilità di rientrare di 300 euro grazie alla promozione Passa alla nuova tecnologia Samsung. Il regolamento specificava che, a fronte di un acquisto come il televisore in oggetto, sarebbe stato accreditato un importo direttamente via transazione bancaria. Peccato che, a causa dell'emozione dell'acquisto e alcune incomprensioni con l'addetto alla vendita anziché inserire l'Iban corretto, sia stato inserito dallo stesso venditore il codice bancario del negozio: «L'addetto ci ha riferito che, trattandosi di un'operazione complessa, ci avrebbe aiutato. Al momento della compilazione ci ha chiesto un Iban e noi, avendo pensato che si trattasse di quello dell'azienda, abbiamo dettato il loro anziché il nostro. Credevamo che dovessero ricevere loro il bonifico e che la cifra ci sarebbe stata stornata subito». Un errore indotto dal fatto che i due avessero scelto di provvedere al pagamento tramite bonifico: «È stato un acquisto impegnativo per noi, frutto di risparmi messi da parte, ci abbiamo pensato molto, ma avendo la possibilità di rientrare di una parte dei soldi ci siamo convinti, però abbiamo preferito pagare via bonifico, con tutte le carte del caso», ha spiegato la coppia. Peccato che con l'errore non si scherzi e Samsung si sia rivelata inflessibile, limitando la risposta a uno scritto che recita: «Se l'Iban inserito non corrisponde a quello dell'acquirente non possiamo fare nulla a posteriori per ovviare». Tradotto: niente da fare, se il cliente sbaglia, ne paga le conseguenze, con buona pace della tanto decantata Attenzione al cliente. Inevitabile l'amarezza dei due: «Non capita spesso di fare acquisti di questa entità, quindi eravamo molto emozionati. Dispiace, perché 300 euro ci avrebbero fatto comodo». Ma non è tutto, perché se da un lato l'azienda si è dimostrata inflessibile, dall'altro si è presentato un ulteriore fastidio: «Dopo pochi giorni dall'acquisto ci siamo accorti che qualcosa nell'apparecchio secondo noi non andava, quindi siamo tornati in negozio e lo stesso prodotto aveva subito un ribasso a 2.149 euro. Ci siamo rimasti male», conclude la coppia. Dal canto suo la Sme, attraverso il direttore Girolamo Carrer, si dichiara dispiaciuto per quanto accaduto: «Ci dispiace, noi abbiamo seguito i clienti anche oltre la nostra competenza per cercare di aiutare la coppia. Purtroppo conosco il problema, l'azienda produttrice è inflessibile sull'errore. Abbiamo anche fatto notare il problema, sollecitando una soluzione, ma non c'è stato verso, dal punto di vista giuridico non possiamo fare nulla». Quindi Carrer ha fornito una spiegazione per quanto riguarda la modifica del prezzo a pochi giorni di distanza: «Le logiche distributive di oggi prevedono un cambiamento costante dei prezzi dei prodotti che vengono imposti dalla distribuzione stessa. Ci spiace che i clienti si siano trovati in difficoltà. Posso però dire che siamo disponibili ad aiutare i clienti nei prossimi acquisti, oltre a questo, purtroppo, non abbiamo margini».
Tomaso Borzomì
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