CINEMA
Riusciranno i nuovi Queen, cioè il chitarrista Brian May, il batterista

Domenica 24 Febbraio 2019
CINEMA
Riusciranno i nuovi Queen, cioè il chitarrista Brian May, il batterista Roger Taylor e il cantante Adam Lambert (lanciato dal talent American Idol), a vivacizzare la cerimonia degli Oscar, in programma stasera in mondovisione al Dolby Theatre di Los Angeles? La lunga esibizione live del gruppo, che aprirà la 91ma edizione degli Oscar accompagnando le cinque candidature di Bohemian Rhapsopdy, il controverso bio-pic su Freddie Mercury interpretato da Remi Malek (favorito per la statuetta del miglior attore protagonista), sarà uno dei momenti-chiave dello show in cerca disperata di pubblico dopo gli ascolti in caduta libera degli ultimi anni. Anche la scenografia kitsch firmata da David Korins, una cornice a onde dorate che ricorda tanto il ciuffo di Donald Trump e ha perciò scatenato i social, servirà a incuriosire la gente e convincerla a seguire la cerimonia, accorciata di un'ora: le consuete quattro ore, se Dio vuole, saranno solo tre.
I PRONOSTICI
E la scommessa sarà vedere come, in assenza di un presentatore ufficiale (non succedeva da 30 anni), se la caveranno le star, da Daniel Craig a Charlize Theron, da Helen Mirren a Javier Bardèm, da Jennifer Lopez a Samuel L. Jackson, incaricate di consegnare i premi. Ma comunque andrà stasera, chiunque vincerà rispettando oppure ribaltando le previsioni, questa edizione 2019 si presenta come l'Oscar della svolta, che ha già collezionato primati, polemiche, sorprese. E a 24 ore dalla premiazione, tutti i pronostici dicono Roma. Il toccante amarcord in bianco e nero, parlato in spagnolo, del messicano Alfonso Cuarón , vincitore del Leone d'oro a Venezia e prodotto da Netflix in corsa per la prima volta nella categoria del miglior film, forte delle sue 10 nomination potrebbe vincere sia come Best picture, e sarebbe la prima volta di un film non anglosassone, sia come miglior film straniero: se il regista di Gravity facesse la doppietta (sarebbe il primo), entrerebbe nella storia. Cuarón appare favorito anche nella categoria dei registi, a danno di Spike Lee. Quanto agli attori, i bookmaker puntano su Malek e Glenn Close che, dopo sette nomination, potrebbe portarsi a casa la statuetta per il ruolo della moglie ghostwriter in The Wife-vivere nell'ombra.
ASSOCIAZIONE
Non si placano le polemiche contro Netflix che è entrata nella Mpaa, la potente associazione dei produttori americani, e ha investito milioni nella campagna pro-Oscar. Se negli Usa Steven Spielberg guida la fronda anti-piattaforme, in Francia gli esercenti hanno scritto una lettera aperta, pubblicata da Le Monde, contro i colossi dello streaming entrati nel cinema. L'Academy è stata bersagliata di proteste per aver pensato di attribuire alcuni Oscar (per fotografia, montaggio, trucco e capelli, cortometraggio) durante gli spot pubblicitari, ma poi ha fatto marcia indietro e tutte le statuette saranno in diretta. Scalpitano le associazioni femministe perché c'è un'unica regista in gara, la libanese Nadine Labaki per Cafarnao, ma nella categoria del film straniero.
Anche i detrattori dell'Oscar, tuttavia, non possono evitare di notare le novità positive. Abbondano le facce inedite: ben otto attori candidati, da Malek alla messicana Yalitza Aparicio, da Adam Driver a Richard E. Grant, non avevano mai partecipato all'Oscar.
FACCE NUOVE
Sono in finale due afroamericani, Regina King e Mahershala Ali, mentre un blockbuster di supereroi neri, Black Panther, concorre come miglior film e porta Marvel all'Oscar. Si registra inoltre la presenza record di personaggi omosessuali: 7 su 20, e nessuno di loro ha una storia tragica di malattia, emarginazione, morte. Nell'anno della svolta, è una conquista anche questa.
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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