Chiesti 17 mesi per il gondoliere. Danni per 8 milioni

Mercoledì 22 Novembre 2017
IL PROCESSO
VENEZIA É stata la manovra di Daniele Forcellini ad innescare quel «domino drammatico» che ha portato alla morte di Joachin Reinhart Vogel. Il pubblico ministero Roberto Terzo ne è convinto e per questo ha chiesto la condanna del gondoliere a un anno e 5 mesi. Ultime battute, davanti al giudice monocratico di Venezia, Sara Natto, per il processo per la morte del turista tedesco, schiacciato da un vaporetto mentre si trovava con la famiglia a bordo di un'altra gondola, il 17 agosto 2013. Ieri è stato il giorno della discussione, con le conclusioni di accusa e parte civile, nonché l'arringa della difesa. Posizioni opposte per una dramma che ha già portato alla sbarra tre piloti Actv e un motoscafista. Tutti condannati, a pene dai 7 ai 14 mesi, con il rito abbreviato nel 2015. Solo Forcellini ha voluto affrontare il processo.
L'ACCUSA
Terzo gli ha contestato di aver cercato di attraversare il Canal Grande e di essersi fermato al centro, in un momento di grande congestione, costringendo gli altri mezzi ad una serie di manovre che avrebbero poi portato all'urto tra il vaporetto e la gondola dove viaggiava Vogel con la famiglia. Un attraversamento fatto per la fretta di scaricare i turisti, «in spregio della sua consapevolezza della pericolosità del tratto». La gondola «taglia la rotta a due motobattelli in servizio di linea», a cui avrebbe dovuto dare la precedenza. Ed è uno di questi che, «di fronte al sistema arrogante del gondoliere che non ha la precedenza e se la prende, sbaglia. Anche se era in ritardo, doveva stare fermo, invece è convinto di riuscire a schivare Forcellini». Insomma per Terzo i piloti Actv «ci hanno messo del loro», come il motoscafista, ma «tutto parte dalla scelta di attraversare il canale del gondoliere». Altro errore, per il pm, la decisione di fermarsi. «Sarebbero bastati due colpi di remo e non sarebbe successo l'incidente».
PARTE CIVILE & DIFESA
In linea con l'accusa la ricostruzione del professor Lorenzo Picotti, parte civile per i familiari di Vogel. Ha ricordato lo strazio della moglie e dei tre figli piccoli, che hanno assistito alla morte del loro caro, e chiesto un risarcimento di 7 milioni e e 700mila euro. Finora solo l'assicurazione di Actv ha versato un milione 300mila euro. Motoscafista e gondoliere «non hanno versato né offerto nulla». Picotti ha pure annunciato la volontà di continuare l'azione civile anche contro il gondoliere che portava i Vogel, Stefano Pizzaggia. «Se non fosse saltato sul pontile, se avesse detto a tutti di spostarsi a sinistra, non succedeva l'evento». Opposta la ricostruzione della difesa. L'avvocato Antonio Alessandri ha sostenuto che i vaporetti erano fermi, quindi Forcellini ha iniziato ad attraversare perché non doveva dare alcuna precedenza. «Non è stato lui ha creare la turbativa, l'ha subita» in una giornata di particolare caos per lo sciopero bianco dei piloti Actv. Quanto alla scelta di fermarsi, è stata la più opportuna per evitare di essere centrato da un vaporetto, che è «come un tir». «Aveva due turisti a bordo, ha minimizzato gli eventi».
Ora la decisione tocca al giudice che leggerà la sentenza il 18 dicembre. (r. br.)
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