Chiedono 500 euro per una multa che era già pagata

Martedì 19 Marzo 2019
MIRA
Quante volte capita che un ente pubblico chieda scusa per un errore? Ad alcuni automobilisti non troppo ligi al Codice della strada e giustamente multati per eccesso di velocità lungo la Romea è capitato, dopo aver pagato il dovuto, di ricevere le scuse da parte di chi, sbagliando, contestava il mancato pagamento. Che invece c'era stato. Si tratta - ad oggi - di poco meno di una decina di casi, automobilisti che hanno dovuto prima andare in cerca delle ricevute delle sanzioni a suo tempo pagate e poi trasmettere tutta la documentazione. Una seccatura ripagata però da una formale lettera di scuse.
Una delle multe in questione risale al 25 dicembre 2016. L'auto stava percorrendo la Romea in Comune di Mira quando uno degli autovelox ha immortalato il superamento dei limiti di velocità. Dopo qualche settimana, il 26 gennaio 2017, al proprietario della vettura è arrivato il verbale della polizia municipale di Mira con la contestazione: 139,30 euro di multa e tre punti sulla patente. La multa è stata pagata il giorno stesso. Entro i termini sono stati anche comunicati i dati dell'automobilista: un passaggio obbligatorio perché se si omette questa parte si rischia un'altra multa che può arrivare a un migliaio di euro.
Ma ecco che, due anni dopo, la società Areariscossioni srl di Mondovì (Cuneo), che per conto del Comune di Mira riscuote i crediti del Codice della strada, scrive: quella multa non è stata pagata, dovete pagare. Quanto? 501 euro. Peccato - per la società di riscossione - che l'automobilista avesse conservato tutta la documentazione a partire dalla ricevuta del bollettino postale. Certo, la seccatura è rimasta: il malcapitato ha dovuto chiamare la società, spiegare che le carte c'erano, inviare una lettera con tutta la documentazione.
Cos'era successo? Un errore materiale nella trascrizione dei dati da parte della polizia municipale, così l'automobilista sanzionato - ma che poi aveva pagato la multa nei termini - si è trovato nella lista dei debitori e la società di riscossione dopo due anni ha chiesto i soldi. Non dovuti, però. Alla fine, per chi è riuscito a dimostrare di essere in regola, la lettera da Mondovì: A seguito di controlli effettuati sulla pratica di cui all'oggetto, le confermiamo con la presente che la sua richiesta è da ritenersi accettata. Importo residuo da pagare: euro 0,00. Scusandoci per il disturbo arrecatole, porgiamo cordiali saluti. Scuse da un Comune, sia pure attraverso una società di riscossione, capita raramente di riceverne.
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