Celestini in Friuli racconta il mondo del suo Pueblo

Venerdì 19 Gennaio 2018
TEATRO
Ascanio Celestini torna a raccontare le vicende di personaggi che vivono ai margini della narrazione multimediatica, che non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo mostri un giorno qualcosa di prodigioso. È anche questo Pueblo (seconda parte di una trilogia cominciata con il precedente Laika), lo spettacolo che l'attore-autore romano porta oggi al Teatro Pasolini di Cervignano e domani al Teatro Palamostre di Udine (info 0432 504765 - www.cssudine.it). Nelle storie di Celestini però i miracoli accadono e quei personaggi ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade. «Ignorano il potere di Dio o degli eserciti - chiosa l'artista - La loro forza e la loro debolezza sono la stessa cosa, per questo, pur essendo ai margini della società vorrei che riuscissero a rappresentarla per intero. Questo spero di provocare: che lo spettatore professionista borghese, il giovane laureato o lo studente che ancora vive coi genitori si identifichi in un barbone o in una prostituta rumena, non perché vive la stessa condizione sociale, ma la stessa condizione umana».
L'artista ritorna con la potenza della sua affabulazione negli stessi luoghi in cui aveva disegnato la precedente creazione: la periferia, il bar, il supermercato, il marciapiede. Qui vive Valentina, giovane cassiera che sogna di essere regina di un reame popolato dalle storie feroci e poetiche di altrettanti personaggi disillusi e traditi dalla vita. Voci differenti s'incontrano all'interno di un bar per ritrarre un universo fatto di povertà, ma capace di brillare come un diamante di rara bellezza. Accompagnato dalle musiche originali composte da Gianluca Casadei, Celestini crea un nuovo ritratto dei margini della società. «Violetta è una giovane donna che lavora in un supermercato attacca Celestini - Non le piace il lavoro che fa. Lavora alla cassa dove fatica anche ad alzarsi per andare al gabinetto. Allora immagina di essere una regina. E nella sua immaginazione anche il mondo che si trova fuori dal supermercato è un reame, pieno di gente interessante che lei incontra e che le racconta storie. Una barbona che rimpiange un uomo al quale ha voluto molto bene, un africano facchino in un grande magazzino, Domenica il cui padre è scomparso quando lei era molto piccola, infine uno zingaro che ha conosciuto quando era bambina».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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