Cazzavillan: «Questa Piazza è sempre più abbandonata»

Mercoledì 31 Agosto 2016
«Conosco la Piazza da settant'anni. E dico con orgoglio che sono l'ultimo proprietario veneziano di un pubblico esercizio a San Marco. L'unico e l'ultimo. Ma quello che sta accadendo qui non solo è il segno dei tempi, ma dimostra come il Comune non è in grado di arginare non solo la massa di turisti, ma anche di far rispettare le regole. Quanto è successo nel mio TotoBar/Eden la dice lunga».
Lino Cazzavillan, titolare del bar, vecchio leone dei pubblici esercizi veneziani, ha ancora negli occhi quanto è accaduto tra i tavolini del suo bar nella notte tra domenica e lunedì: un suo dipendente malmenato da una famiglia di olandesi che si erano seduti senza ordinare nulla e che intendevano consumare al tavolo il loro pranzo al sacco. L'uomo, A.K, 24 anni, di nazionalità bengalese, colpito alla nuca e al capo, e che con 20 giorni di prognosi, ha deciso di sporgere denuncia, assistito dall'avvocato Francesco Mario d'Elia, per aggressione e minacce.
«Questi episodi capitano sempre più spesso - spiega Cazzavillan - perchè la Piazza non è presidiata. Dopo le 23, tutti sono liberi di fare quello che vogliono ed è sempre più spesso in mano ai venditori abusivi di paccottiglia. E il Comune dov'è? E pensare che il sottoscritto, così come molti altri, paga fior fiore di denari a Ca' Farsetti. Facendo i calcoli, da parte mia pago una tassa di soggiorno che è quasi pari a quella che paga tutta la provincia di Belluno! E che ne ricaviamo? Cameriere malmenati e completa deregulation anche nella concessione delle licenze. Quanto è accaduto nel mio bar è frutto di un colossale equivoco: i clienti di un negozio di sommistrazione di generi alimentari e gelati, senza plateatico, approfittano dei tavolini del TotoBar per sedersi... É giusto che non vengano fatte rispettare le regole? Perchè i vigili non intervengono?».
Cazzavillan è un fiume in piena. «Piazza San Marco è sporca, abbandonata. Ci sono stati tolti i cestini. Si dice per motivi di ordine pubblico. Bene, ma chi fa rispettare la regola che non si buttano le scoasse in Piazza? Nessuno». Cazzavillan allarga il campo e riflette: «Siamo abbandonati a noi stessi - dice - E tutto questo emerge con forza. Che dice la Soprintendenza alle Belle Arti di questo "bel" stato di cose? E del quale è in buona parte anche responsabile? Silenzio assoluto». Infine, l'ultimo pensiero su Venezia: «Questa città non ha voluto tenere conto dei suoi residenti. Anzi, li ha mandati via. E tutto perchè le abitazioni hanno prezzi esorbitanti. Perchè non si è fatta una politica che incentivasse la residenza, abbassando i canoni d'affitto? Se così fosse stato negli anni, avremmo anche quei negozi di vicinato che tanto vorremmo e auspichiamo, ma che in realtà abbiamo lasciato morire».
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