Capitaneria tra Chioggia e Mantova per la filiera ittica, multe e sequestri

Lunedì 16 Luglio 2018
CHIOGGIA
Da Chioggia a Mantova per tutelare la filiera del prodotto ittico. Gli uomini del nucleo Ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Chioggia, tra venerdì e sabato, hanno condotto una serie di controlli a sorpresa nella città lombarda e nel suo hinterland Otto i controlli complessivamente effettuati, insieme ai veterinari dell'Ats di Mantova e Cremona: un grossista, tre pescherie al dettaglio (una al minuto e due all'interno di supermercati), quattro ristoranti. Quattro le contestazioni di violazioni amministrative rilevate (due verbali ad un grossista e due alla pescheria di un supermercato), afferenti la tracciabilità del prodotto, per seimila euro di sanzioni. Sequestrati, a un grossista, anche due tonni della specie Alalunga dal peso complessivo di 12 chili, per mancanza di tracciabilità, subito inviati a smaltimento dai veterinari, perché ritenuti palesemente inidonei al consumo umano. Un ristorante cinese, a seguito delle pessime condizioni igieniche rilevate dai veterinari, è stato contestualmente chiuso a tempo indeterminato, fino al ripristino dei requisiti minimi sanciti dalla legge. I controlli si collocano nell'ambito di un Piano Integrato Regionale concordato negli ultimi quattro anni tra il Centro di controllo area pesca (Ccap) della Capitaneria di Venezia e il Distretto veterinario dell'Azienda sanitaria di Mantova, e coinvolgono periodicamente la Capitaneria di Porto di Chioggia nelle verifiche espletate sul territorio mantovano. L'operazione segue l'importante sequestro di tonno rosso (quasi cinque quintali) del 3 luglio scorso in un deposito logistico di Porto Viro, nel Polesine, che ha scongiurato la distribuzione nel nord-est di una grossa partita di pescato dalla dubbia provenienza.
D.Deg.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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