Camorra e bancarotta: chiesti tre anni 9 mesi per un noalese

Mercoledì 16 Gennaio 2019
PADOVA
È alle battute finali il processo per bancarotta con sei imputati (uno di Noale), legato con il caso Catapano, il clan camorristico che prestava soldi ad aziende in difficoltà. A scoprire l'infiltrazione della malavita organizzata nel Padovano erano stati i carabinieri di Carmignano di Sant'Urbano nel 2011 partendo dal fallimento della Ares di Este. Il gruppo Catapano svuotava le imprese di beni mobili e immobili, oppure le cedeva a società fittizie vanificando sia le pretese dei creditori che la procedura di riscossione delle imposte. Gli uomini dell'Arma arrestarono poi in Spagna Vincenzo Catapano.
Ieri il sostituto procuratore Giorgio Falcone, davanti ai giudici del Tribunale collegiale ha chiesto le condanne per i sei alla sbarra, tutti accusati a vario titolo di bancarotta, truffa, sostituzione di persona, falsità materiale, simulazione di reato ed estorsione. Il pm ha anche chiesto per i sei l'assoluzione e il proscioglimento per alcuni reati contestati. Le richieste: 6 anni e 8 mesi per Elio Buonaiuto 70 anni, di Ottaviano (Na); 5 anni e 6 mesi per Salvatore Cascarino 35 anni, di Mondragone (Ce); 9 anni e 2 mesi per Alessandro Cassioli 58 anni, di Cascina (Pi); 3 anni e 9 mesi per Giorgio Barbiero 73 anni, di Noale; 2 anni con la sospensione della pena per Rosanna Zanotto, 58, di Selvazzano Dentro (Pd); 3 anni e 6 mesi per Piero Gasparini, 57, residente ad Albignasego ed ex marito di Isabella Noventa uccisa proprio tre anni fa dai fratelli Debora e Freddy Sorgato e dalla tabaccaia veneziana Manuela Cacco. I sei, secondo l'accusa, avrebbero partecipato a vario titolo alle bancarotte riguardanti una serie di ditte.
Marco Aldighieri
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