L'ECCELLENZA
Autunno, stagione di cose buone ma anche di buoni consigli golosi. Ad esempio quelli delle guide nella consueta pioggia di cappelli, forchette e stelle. Si parte dai Cappelli, simbolo dell'eccellenza in tavola per Ristoranti d'Italia 2018 dell'Espresso, presentata ieri, da 5 (il massimo) a uno (comunque una tavola meritevole). Il quadro mostra 5 ristoranti al vertice, con la conferma ormai un'abitudine de Le Calandre di Sarmeola di Rubano (Pd), accanto all'Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, a Uliassi di Senigallia, Casadonna Reale in Abruzzo e Piazza Duomo ad Alba. A seguire, 16 insegne con Quattro Cappelli, fra le quali Casa Perbellini a Verona. Fra i 42 Tre Cappelli, il solito Agli Amici di Godia (Ud) in Friuli VG, e tanto Veneto: i veneziani Cera e Gran Caffè Quadri (+1), i vicentini El Coq, La Peca, Aqua Crua, La Tana (+1), il veronese Perbellini di Isola Rizza (+1), i bellunesi Aga (+1) e Laite, fino a Undicesimo Vineria di Treviso, dove Francesco Brutto guadagna un cappello (e sono tre) che, aggiunto ai due di Venissa (dove c'è anche Chiara Pavan, abile interprete, sull'isola di Mazzorbo, della personalissima cucina del geniale chef di Campocroce) fanno cinque in tutto.
VENETO PIAZZA D'ONORE
Il Veneto è la seconda regione più buona d'Italia (107 cappelli, dietro alla Lombardia), mentre Venezia (a dispetto di un poco generoso, unico cappello per l'eccellente new entry Glam di Palazzo Venart) festeggia il raddoppio (da 7 a 14, alberghi in gran spolvero) dei cappellati: i progressi del Quadri ma anche di Oro, Venissa e Ridotto, saliti a 2 cappelli; gli ingressi di Amo, Antinoo's (hotel Centurion), Met (hotel Metropole), Monaco & Grand Canal, Osteria Santa Marina e Vecio Fritolin. Le conferme di Local e Aman. Mentre il Dopolavoro - nell'Isola delle Rose - è entrato col doppio cappello. Mettiamoci anche il premio per l'Enotavola dell'anno a La Mascareta e l'abbuffata lagunare è completa.
C.D.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Autunno, stagione di cose buone ma anche di buoni consigli golosi. Ad esempio quelli delle guide nella consueta pioggia di cappelli, forchette e stelle. Si parte dai Cappelli, simbolo dell'eccellenza in tavola per Ristoranti d'Italia 2018 dell'Espresso, presentata ieri, da 5 (il massimo) a uno (comunque una tavola meritevole). Il quadro mostra 5 ristoranti al vertice, con la conferma ormai un'abitudine de Le Calandre di Sarmeola di Rubano (Pd), accanto all'Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, a Uliassi di Senigallia, Casadonna Reale in Abruzzo e Piazza Duomo ad Alba. A seguire, 16 insegne con Quattro Cappelli, fra le quali Casa Perbellini a Verona. Fra i 42 Tre Cappelli, il solito Agli Amici di Godia (Ud) in Friuli VG, e tanto Veneto: i veneziani Cera e Gran Caffè Quadri (+1), i vicentini El Coq, La Peca, Aqua Crua, La Tana (+1), il veronese Perbellini di Isola Rizza (+1), i bellunesi Aga (+1) e Laite, fino a Undicesimo Vineria di Treviso, dove Francesco Brutto guadagna un cappello (e sono tre) che, aggiunto ai due di Venissa (dove c'è anche Chiara Pavan, abile interprete, sull'isola di Mazzorbo, della personalissima cucina del geniale chef di Campocroce) fanno cinque in tutto.
VENETO PIAZZA D'ONORE
Il Veneto è la seconda regione più buona d'Italia (107 cappelli, dietro alla Lombardia), mentre Venezia (a dispetto di un poco generoso, unico cappello per l'eccellente new entry Glam di Palazzo Venart) festeggia il raddoppio (da 7 a 14, alberghi in gran spolvero) dei cappellati: i progressi del Quadri ma anche di Oro, Venissa e Ridotto, saliti a 2 cappelli; gli ingressi di Amo, Antinoo's (hotel Centurion), Met (hotel Metropole), Monaco & Grand Canal, Osteria Santa Marina e Vecio Fritolin. Le conferme di Local e Aman. Mentre il Dopolavoro - nell'Isola delle Rose - è entrato col doppio cappello. Mettiamoci anche il premio per l'Enotavola dell'anno a La Mascareta e l'abbuffata lagunare è completa.
C.D.M.
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