Bullo: «Terminal d'altura, tempi troppo stretti»

Mercoledì 19 Dicembre 2018
Bullo: «Terminal d'altura, tempi troppo stretti»
CHIOGGIA
Tempi strettissimi per il Comune che, entro il 27 gennaio, dovrà prendere posizione nel merito dell'ambizioso progetto che prevede la realizzazione di un terminal plurimodale d'altura, all'incirca mezzo miglio al largo dalla foce del Brenta. Il documento che sarà vagliato e votato dal Consiglio comunale contribuirà alle valutazioni preliminari all'avvio dell'iter. «Premesso che il documento del Ministero dell'Ambiente, grazie al quale l'amministrazione cittadina è venuta a conoscenza del progetto Vgate commenta il presidente del Consiglio comunale Endri Bullo - è pervenuto al protocollo il 6 dicembre, ma consegnato al sindaco solamente nel pomeriggio di giovedì 13, e che, tra Natale e l'Epifania, sarà tutt'altro che facile consultare i tecnici per approfondire adeguatamente la situazione, sarà di rigore impegnarsi nell'evitare l'assunzione di posizioni per partito preso. La partita in gioco rammenta sarebbe troppo alta».
Sebbene si proclami scettico nel merito della creazione di un vero e proprio porto off-shore al largo di Chioggia, dedicato alle grandi navi porta-container, collegato alla terraferma mediante un ponte stradale e ferroviario lungo più di due chilometri, Bullo rammenta che certe scelte non possono essere operate a caldo, prescindendo da una visione globale dell'impatto che l'opera determinerebbe sull'economia. «Come tutti i grandi interventi sul territorio aggiunge il Vgate produrrà sicuramente vantaggi a fonte di penalizzazioni. Occorrerà, pertanto, soppesare gli uni e le altre». Secondo il presidente sarà inoltre indispensabile saperne di più nel merito dell'irrinunciabile armonizzazione del porto off-shore, nel contesto delle infrastrutture viarie del Veneto e dell'Emilia Romagna. «Non posso nemmeno immaginare dice Bullo che i mezzi pesanti destinati a fare la spola col nuovo porto possano far capo solamente alla Romea: strada già insufficiente anche per il traffico attuale. Che senso avrebbe dire di sì ad un nuovo scalo marittimo, in assenza di precise rassicurazioni nel merito della viabilità? Vorremmo, inoltre, saperne di più sui probabili effetti positivi per le ferrovie. Dai progetti, emergono l'ovvio potenziamento della ChioggiaRovigo ed anche la meno scontata creazione di una nuova tratta fra Piove di Sacco e Padova, raggiungibile da Chioggia via Adria e Cavarzere. Cosa ci si può aspettare davvero? Cosa, invece, è destinato a rimanersene sulla carta? Sono quesiti non di poco conto», conclude Bullo. (r.per)
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