VENEZIA «Tutti dovete sapere cosa sta succedendo alla mia famiglia». Poi via di racconto in un post pubblicato sulla pagina Facebbok Sciopero dell'abbonamento Actv e scritto da Giacomo Capitanio, figlio dei proprietari del bar sul piazzale al ferry boat al Tronchetto. «L'Actv coalizzata con il Comune ci vogliono far chiudere per sempre e aprire il loro bar che si sono già costruiti. Oltre ad aver investito tutti i nostri risparmi il Comune non vuole trovarci un posto sostitutivo così da farci perdere tutto e lasciarci in strada - continua il post - Invece di migliorare il servizio del ferry boat, magari acquistando barche nuove e più grandi, pensano ad aprirsi il bar». A stretto giro di post è arrivata la replica del Comune che, su Facebook, ha spiegato come «l'area su cui insiste l'attività è passata di proprietà dal Comune di Venezia ad Actv nel 2007» diventando così da pubblica a privata, portando con sé la conclusione della concessione di suolo pubblico e sollevando il Comune dall'obbligo di ricollocamento. Un fatto, si legge nella risposta, che i gestori del bar conoscevano dal 2012. «Si tratta di un'occupazione abusiva di un'area di proprietà privata» e nel 2017 «lo sgombero è diventato urgente» per il rifacimento del terminal e la realizzazione del doppio approdo del ferry.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA