Beni culturali, firmato l'accordo

Giovedì 29 Giugno 2017
Beni culturali, firmato l'accordo
Mentre ci si aspetta il nuovo virus cibernetico già presente in Russia ed in Ucraina, è notizia che anche la Soprintendenza per l'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna è stata colpita qualche tempo fa dagli hacker, tanto da bloccare per alcuni giorni servizi come le visure del database relativo ai vincoli degli immobili veneziani. Non solo: è giunta anche una richiesta di danaro come riscatto. A rivelarlo è stata ieri mattina la soprintendente, Emanuela Carpani, durante l'atto di firma di un protocollo d'intesa fra la Soprintendenza e la polizia postale. Un atto che prende l'avvio da quanto accaduto ma si trova inserito nella necessità globale di garantire un'elevata sicurezza per la tutela dei beni culturali, anch'essa fortemente dipendente dallo spazio cibernetico. La polizia postale formerà il personale della Soprintendenza, condividendo inoltre dati ed analisi di informazioni idonee a prevenire attacchi o danneggiamenti che possano pregiudicare le infrastrutture informatiche. Il tutto per riscontrare eventuali vulnerabilità ed intervenire nelle emergenze, identificando l'origine degli attacchi informatici. «È necessario prevenire la possibilità di ricevere informazioni illegali o vedere distrutti dati a livello mondiale - ha osservato il questore Vito Danilo Gagliardi - perché si tratta di Venezia, un patrimonio universale. Nell'odierno contesto sociale è avvertita in maniera sempre più crescente l'importanza di rispondere in modo appropriato alle esigenze della collettività. La questura e la polizia postale sono un presidio contro la diversificata casistica del crimine cibernetico. Rafforziamo oggi un link fra la città e l'istituzione». «Testimoniamo un ulteriore passo in avanti a livello regionale - ha affermato Daniele De Martino, dirigente della polizia postale - nel solco dei compiti di prevenzione e repressione dei crimini informatici». «Sono felice di poter fruire in questa materia della competenza specialistica della polizia postale - ha concluso Emanuela Carpani - purtroppo numerose sono ormai le fonti di potenziali attacchi informatici anche dall'estero. La formazione continua è prioritaria anche alla luce degli obblighi del codice dell'Amministrazione digitale».

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