Banca degli occhi premiata negli Usa

Lunedì 17 Luglio 2017
Che la Fondazione Banca degli occhi sia un'eccellenza della città e del Veneto, è notorio. Ora, però, il riconoscimento arriva anche dagli States dove è stato premiato lo studio del ricercatore Mohit Parekh e dell'equipe distribuita tra Venezia, Londra e Liverpool su come conservare e preparare le cornee per i trapianti. Un segno in controtendenza sui problemi che affliggono da tempo l'Italia, tra fuga di cervelli, una ricerca poco attrattiva e la cronica scarsità di fondi a disposizione. La struttura che ha sede al padiglione Rama dell'ospedale dell'Angelo ed è diretta dal dottor Diego Ponzin, si è visto riconosciuto dalla Eye Bank Association of America il premio Richard Lindstrom Research Grant, comprensivo di un finanziamento di circa 5 mila euro. Merito di Parekh, ricercatore di 29 anni, all'opera alla Banca degli occhi da sei anni, durante i quali è stato co-autore di 27 pubblicazioni su riviste internazionali; e con lui dei colleghi Alessandro Ruzza e Stefano Ferrari, che lavorano in città, e di Vito Romano e Stephen Kaye impegnati nel Regno unito rispettivamente al Moorfields Eye Hospital di Londra nonché all'Università e al Royal University Hospital di Liverpool. Il riconoscimento internazionale è giunto per le risultanze dello studio su quanto siano importanti il tempo e le modalità di conservazione della cornea, soprattutto delle cellule che costituiscono il sottile lembo interno del tessuto, per la buona riuscita del trapianto con tecnica DMEK che in questo momento è la vera sfida della Banca degli occhi. Il sottilissimo lembo viene preparato nei laboratori del Rama e introdotto in un congegno ideato dai tecnici che permette con un rapido gesto del chirurgo l'innesto nell'occhio del paziente. (a.spe.)
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