Arrivano soldi per l'artigianato culturale

Mercoledì 14 Febbraio 2018
ECONOMIA
VENEZIA È una vera e propria boccata di ossigeno il bando regionale per aiutare e salvaguardare l'artigianato culturale con 20mila euro di contributi fino al 70 per cento a fondo perduto per aspiranti imprenditori, neo-imprenditori e imprenditori artigiani che si occupano dell'artigianato culturale.
«Le aziende artigiane culturali veneziane che operano in città - spiega Gianni De Checchi, direttore di Confartigianato Imprese Venezia - sono circa un'ottantina e appartengono ai settori più vari: dalla grafica, alle creazioni artistiche e letterarie, alla produzione di video, di libri e di attività editoriali. Tra queste solo circa 25 sono le aziende di restauro di beni culturali. Tutte da sempre sono parte integrante di una capitale della cultura qual è Venezia».
Nello specifico si possono distinguere due distinti comparti di aziende culturali: quello della comunicazione (comprendente i grafici, fotografi, video maker, creatori di siti internet, le attività editoriali, ecc.) e quello del restauro di beni culturali con le varie specializzazioni (lapideo, ligneo, carta, metalli, vetro e ceramiche). Il primo conta 55 aziende ed è contrassegnato da un elevata scolarizzazione e da una età tra le più basse (42 anni) dell'artigianato veneziano che normalmente si caratterizza per un'età in generale molto elevata. «Si tratta di una piccola galassia di microaziende - continua De Checchi - nell'82 per cento dei casi monoaddetto, cioè formata dal solo titolare che gode di buona salute, anche in considerazione alle nuove start up provenienti proprio da questo specifico ambito. Micro imprenditori ad altro tasso tecnologico che attirano quindi molto i giovani e sui quali il governo sta puntando con una serie di incentivi su misura».
Agli antipodi l'altro comparto, quello delle imprese di restauro, costituito da circa 25 aziende, ed è un paradosso in un Paese che detiene oltre il 60% dei beni culturali mondiali. «Qui la situazione è di crisi profonda spiega ancora De Checchi - dettata da un mercato degli appalti a singhiozzo e sempre più accorpato che privilegia le grandi imprese, lasciando le briciole agli specialisti del restauro. Poco ricambio, un'età media che supera i 58 anni, con tanti giovani sfornati da università e scuole di alta formazione che solo in minima parte verranno assorbiti dal mercato del lavoro. Voglio essere in ogni caso ottimista: mi auguro che questo bando regionale possa dare ulteriore sprint ai comunicatori e possa rappresentare un incoraggiamento a nuovi coraggiosi restauratori. Ma si deve anche lavorare molto per cambiare una fruizione di città, a monocultura turistica, che impedisce lo sviluppo di attività di qualità». Per aiutare gli imprenditori a cogliere questa interessante occasione l'Associazione Artigiani di San Lio ha attivato uno sportello per fornire tutta la consulenza e l'assistenza necessaria per presentare la domanda; per informazioni si può chiamare l'Ufficio Categorie allo 041 5299270 oppure mandare una email a ufficio.categorie@artigianivenezia.it. C'è meno di un mese di tempo, visto che la scadenza del bando è il 12 marzo.
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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